Una bella scoperta, questa Kia Niro. Non solo per la costruzione curata, cui la Casa coreana ci ha abituati già da tempo. Qui parliamo di una crossover di misura compatta (lunghezza 4 metri e 36, altezza un metro e 54 e con un passo di ben due metri e 70), che nasce ibrida su una piattaforma nuova. Una strada inedita, che la Kia ha intrapreso, e che vedrà in futuro anche il lancio della versione ibrida plug-in e, probabilmente, di quella solo elettrica. Piattaforma nuova, dicevamo: il powertrain - motore benzina aspirato ciclo Atkinson 1.6 GDI da 105 CV e motore elettrico da 44, per una potenza totale di 141 cavalli e 265 Nm - è in comune con quello della Hyundai Ioniq, mentre il resto è specifico. Ma la vera novità sta nel cambio, che qui è un doppia frizione Dct a sei marce, con tutto quanto ne consegue in termini di piacevolezza e sfruttabilità del sistema ibrido.
I vantaggi del "doppia frizione". Lo notiamo subito, nelle strade deserte di Francoforte (c'è una festa importante, che ha svuotato la città): la Niro ha un piglio fluido e scorrevole che convince. Non che la prima idea, qui, sia quella di andare a cercare il cambio (non ci sono, ovviamente, i paddle): nel caso, però, sfruttando il Dct in Drive o il selettore (si scala all'indietro), si guadagna molto in piacere di guida e confort, senza l'effetto sgradevole tipico della trasmissione e-Cvt.
La Niro si avvia in elettrico e poi subentra il motore termico, soprattutto quando il piede destro affonda un po' di più. Il passaggio da EV a termico è progressivo e quasi inavvertibile. Non si può pensare di percorrere chissà quanta strada in elettrico puro: senza l'ausilio del termico, si arriva infatti ai 2-3 chilometri. Ma la spia verde EV si accende di sovente sulla strumentazione chiara, in rilascio, in frenata (il pedale è bello corposo, ma modulabile) e nel caso in cui si tenga il piede assai leggero, anche sui 50 orari. In più, se si raggiunge, facciamo caso, una velocità di 100 orari anche grazie all'1.6 GDI, poi si può veleggiare, mantenendo per un po' l'andatura con l'ausilio dell'unità elettrica.
Fluida e gradevole. Risultato, una marcia fluida e gradevole, che può diventare briosa quando si chiede tutto: l'abbinata elettrico-termico esprime infatti uno spunto apprezzabile e un'accelerazione, se non proprio bruciante, più che adeguata per le normali situazioni del traffico (la Casa dichiara uno 0-100 in 11,5 secondi). La massa, di 1.425 chili, in realtà non si fa sentire più di tanto in città: l'agilità infatti resta buona, complice uno sterzo dal carico non pesante. Certo, i migliori risultati si raggiungono quando si tengono a bada i bollenti spiriti: in un tratto percorso in gran parte in EV, abbiamo visto sul display il dato di 4,5 l/100 km. Condizioni abbastanza ideali, con zero traffico e climatizzatore acceso. Nell'arco del test, abbiamo registrato un interessante 6 l/100 km, da rivedere poi sulla nostra pista, ma ottenuto senza grandi attenzioni. E con il livello delle batterie ai polimeri di litio, posizionate sotto al divano, sempre oltre la metà.
Lancio tra settembre e ottobre. Il nostro esemplare montava cerchi da 18 pollici e una gommatura 225/45, ma c'è pure l'opzione più "tranquilla" da 16" (205/60). Il confort non ci è sembrato affatto male, certo così la Niro ha un assetto specifico più votato al dinamismo e sembra abbastanza solida e consistente, soprattutto al retrotreno. Ah, qualche informazione di servizio: il lancio commerciale è previsto tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. La dotazione di serie sarà molto completa: listini, ovviamente, non ce ne sono, ma il range di prezzo della Kia Niro dovrebbe stare orientativamente tra i 25.000 e i 27.000 euro.
Abitacolo spazioso. Diamo un'occhiata agli interni, cominciando dal posto guida: non si sta seduti così in alto, ma il sedile fascia abbastanza bene sui fianchi. I comandi elettrici aiutano a trovare la posizione corretta, con il volante che resta un po' inclinato. Bene le cinture di sicurezza regolabili in altezza. Lo spazio è buono davanti, ma pure dietro non si rinuncia a granché, anzi. Regolando il sedile anteriore sulla statura media, sul divano si possono quasi allungare le gambe. E si può contare sulle bocchette di ventilazione orientabili. Il bagagliaio è più profondo che alto (anche se il piano è asportabile e sotto c'è un pratico vascone), con la Casa che dichiara una capacità di 427 litri. Una cosa proprio non ci è piaciuta: il pedale del freno di stazionamento sulla sinistra, un po' stonato su un'auto così tecnologica.
da Francoforte, Andrea Stassano
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