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Honda Civic Type R
In pista con la Limited Edition

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Nel mondo dell’auto ci sono tante Limited Edition, perciò chiariamo da subito cosa si intende con ciò per la Civic Type R. Partiamo dall’ovvio: tiratura limitata (solo 100 gli esemplari destinati all’Europa) e un prezzo, 50.000 euro, superiore a quello delle altre varianti di almeno 7.000 euro. C’è poi una specifica caratterizzazione estetica, fatta di elementi decorativi e interni ad hoc. Nel caso della sportiva di Honda, però, la Limited Edition corrisponde anche alla versione più pistaiola, che siamo andati a guidare a Vallelunga.

In pista con la Limited Edition

Rivisitata, ma non potenziata. Oltre a rifinire il look di esterni e interni, il restyling del 2020 è servito alla Honda per affilare ulteriormente la dinamica della Type R. Un’operazione a tutto tondo, che ha portato lievi migliorie alle sospensioni (divenute più rigide e più reattive, grazie a un nuovo software di gestione), al servosterzo elettrico a rapporto variabile (più diretto), all’impianto frenante (con dischi a due componenti) e al raffreddamento, reso più efficiente da una griglia ampliata, che aumenta del 13% il flusso d’aria. L’intero pacchetto, insomma, è stato rivisto per rendere questa hot hatch a trazione anteriore ancora più incisiva e comunicativa. Ma la potenza non è aumentata: il 2.0 turbo Vtec della Type R è infatti rimasto a quota 320 cavalli e 400 Nm.

In pista con la Limited Edition

La “dieta” della serie speciale. In questo senso, nemmeno la Limited Edition, introdotta proprio con l’ultimo aggiornamento, fa eccezione. Anziché irrobustire la cavalleria, la serie speciale privilegia l’alleggerimento: pesa 47 chili in meno rispetto alla Type R “standard”, per un totale (a vuoto) di 1.358 chili. Un risultato ottenuto grazie a equipaggiamenti “à la carte”, come i cerchi forgiati BBS da 20’’, ma anche a costo di rinunce, a cominciare dall’aria condizionata: una scelta radicale considerato che, in fin dei conti, si tratta pur sempre di un modello stradale. Questa serie limitata fa anche a meno dell’infotainment, e così non possiamo utilizzare l’app LogR di Honda che, collegata alla vettura, dialoga con il gps e i sensori e fornisce un report personalizzato sulle performance (accelerazione, frenata, traiettorie e altro ancora). La “dieta”, infine, ha tolto un bel po’ di materiale fonoassorbente, prelevato principalmente dal tetto e dalla zona posteriore.

In pista con la Limited Edition

Giallonera. Per catturare gli sguardi, la hatchback indossa un vistoso abito giallo (la tinta Sunlight Yellow è l’unico colore disponibile per la Limited Edition) abbinato ad alcuni elementi verniciati di nero (tetto, specchietti e presa d’aria sul cofano). Dentro, sedili e volante sono rossi e c’è una targa che riporta il numero di produzione di ciascun esemplare. Le gomme di serie sono un set di Michelin Pilot Sport Cup 2 misura 245/30. In questo quadro, le prestazioni dichiarate riportano uno 0-100 km/h solo di un decimo di secondo più rapido (5,7 contro 5,8 secondi) rispetto a una Type R standard, mentre la velocità massima è identica: 270 km/h.

In pista con la Limited Edition

Come va. Il primo contatto a Vallelunga è fugace, ma qualche giro è sufficiente a trasmettere sensazioni nette. A partire dall’efficacia dell’avantreno della Type R, che consente di infilzare con grande rapidità le curve, per poi uscirne in accelerazione riaprendo il gas piuttosto presto, agevolati dall’ottimo lavoro del differenziale a slittamento limitato e dalla cospicua riserva di grip garantita dalle gomme. Con queste premesse, le traiettorie si disegnano e si percorrono in fiducia e con una piacevole sensazione di controllo.

Tre driving mode. La coppia del motore, generoso ma non cattivo quando spinge, è tanta ed è sfruttabile in un range di giri piuttosto esteso. Ma più che la potenza, il tracciato del circuito romano esalta l’handling della Type R, che è iper-reattiva nei cambi di direzione e estremamente comunicativa. Si lavora molto - e di gusto - col cambio manuale a sei marce, dalla leva corta e gli innesti secchi. Passando dalla modalità di guida Sport alla più corsaiola “+R”, la giapponese diventa ancora più reattiva, anche nelle risposte del Vtec ai bassi regimi, ma sempre senza eccessi di nervosismo. Lo sterzo guadagna peso ed è più diretto. Dal triplo scarico, poi, escono note più alte, accordate dal sistema di controllo acustico attivo, che prevede regolazioni specifiche per ciascuna delle tre driving mode: alle due già citate si aggiunge infatti la Comfort, più orientata all'uso stradale.

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