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Mazda 6e
Nuova vita

Andrea Rapelli da Leverkusen (Germania), Andrea Rapelli
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Dopo oltre 4 milioni di unità prodotte e una carriera iniziata nel 2002, anche per la Mazda 6 è arrivato il momento di abbracciare la transizione, abbandonando in modo definitivo cilindri e pistoni. La metamorfosi dà luce alla Mazda 6e, una silhouette che colpisce – soprattutto nel setoso Soul Red Crystal, con interni di pelle e tessuto scamosciato marroni – e un Dna rigorosamente elettrico che arriva da lontano: nasce infatti in Cina, dove la Mazda ha da tempo una partnership con la Changan. Ma, naturalmente, è stata modificata nel profondo per adeguarla ai gusti di noi europei. Con prezzi compresi tra i 43.850 e i 47.100 euro, si propone come alternativa alla Tesla Model 3 (e, per certi versi, pure alla Model Y), ma anche a modelli quali la Volkswagen ID.7, per esempio.

Eleganza sino-giap. Il primo impatto affascina: apri la porta e ti accoglie un interno di pelle e tessuto scamosciato (presente pure sulle sedute, oltre che sui pannelli porta e sulla plancia) che fa piacere ritrovare, su una berlina da 492 centimetri di lunghezza. Ma prima di salire, un altro sguardo al corpo. Dal passato arrivano alcuni dettagli tipicamente Mazda – per esempio, i gruppi ottici posteriori riprendono idealmente, nella forma, quelli della RX-7 – e poi c’è un alettone posteriore retrattile che riporta alla mente i favolosi anni ’80 (vi ricordate la Lancia Thema Ferrari?). Insomma, la presenza scenica è di quelle attira sguardi. Anche grazie a un muso aggressivo, con i Led che illuminano pure la cornice inferiore della calandra.

Nuova vita

Tanto touch. Dentro, la Mazda 6e è un mix di cura giapponese e multimedialità cinese. Il primo aspetto lo noti dalla buona fattura degli interni, il secondo dal pannello della strumentazione, con caratteri piccoli (ma c’è l’head-up display) e, più in generale, da ciò che puoi fare con l’infotainment da 14,6 pollici. Fai la V con il dito indice e il medio davanti alla telecamera che inquadra l’abitacolo e puoi scattarti una foto o registrare un video (che appaiono poi sul touch screen, per poi essere salvati nella memoria interna). Hai un navigatore con la pianificazione dell’itinerario, un impianto audio Sony da 14 altoparlanti, inclusi un paio integrati nel poggiatesta lato guida, modalità preimpostate per rilassarsi, far entrare aria fresca in abitacolo e altro ancora. Il sistema è veloce, però i menu sono tanti e occorre prendere dimestichezza per trovare la funzione desiderata al primo colpo (ci sono anche i comandi vocali, comunque). Per dire: il regen lo regoli soltanto tramite lo schermo centrale. La capacità di carico? Non da riferimento: apri il portellone e, secondo la Mazda, puoi caricare 337 litri. Almeno c’è il frunk (da 72).

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Piacevole. La Mazda 6e che provo è la versione da 258 CV (il motore e la trazione sono sempre posteriori) e 320 Nm di coppia, con batteria al litio-ferro-fosfato da 68,8 kWh netti, accreditata di 479 km di autonomia. La potenza di ricarica è da 11 kW in corrente alternata (sette ore e mezzo per il pieno) e 165 kW in continua, per un 10-80% da circa 24 minuti. Per dovere di cronaca, sappiate che esiste anche una Mazda 6e Long Range, con 245 CV, accumulatore agli ioni di litio da 80 kWh e, però, potenza di ricarica di soli 90 kW in CC. Su strada si ritrovano le qualità dinamiche tipiche della Mazda: pur derivando da una vettura nata per la Cina, si percepisce che c’è stato un gran lavoro di adeguamento ai nostri gusti. Il risultato è una piacevole rotondità d’insieme e sembra esserci ciò che serve per affrontare a testa alta tutti i tipi di percorso (con doti di livello, dalla distribuzione delle masse vicina al 50:50 alle sospensioni posteriori con schema multilink), anche se non si raggiunge quella spigliatezza e quella rapidità (pure nei comandi) nell’affrontare le curve propria delle Tesla. Vedremo (presto) come si comporterà nei nostri classici test in pista. Concludo con il consumo: da computer di bordo, dopo un test di un centinaio di chilometri fra autostrada e percorsi collinari senza particolari riguardi con l’acceleratore, ho letto nella strumentazione una percorrenza pari a 6,7 km/kWh.

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