La protesta delle centinaia di automobilisti multati sulla preferenziale di via di Portonaccio non è servita ad annullare i verbali (almeno per il momento), ma deve avre convinto il Campidoglio a intervenire sulla contestata segnaletica, per renderla più visibile. Ieri notte una squadra di operai dotata di vernice gialla ha ripassato le strisce che delimitano la corsia dedicata ai bus, sbiadite dopo sette anni dall’allestimento della corsia e dall’installazione della telecamera, rimasta spenta sino al 2 maggio di quest’anno. Proprio sabato un gruppo di cittadini era sceso in strada per manifestare contro la valanga di sanzioni che si sta abbattendo su chi ha continuato a percorrere la preferenziale, ignaro del nuovo divieto di transito. Gli automobilisti contestano al Comune di non averli informati adeguatamente e, soprattutto, che la segnaletica era scarsamente visibile: pochi cartelli, in alcuni casi nascosti dalle fronde degli alberi o dal passaggio degli autobus, e strisce gialle, appunto, inavvertibili. Soprattutto, dopo anni di consolidata abitudine a passare in un ambiente apparentemente immutato, le multe fatte in questo modo sono sembrate ai più un vero tranello.
Auto-difesa. Intanto, i cittadini organizzano la loro difesa promettendo una valanga di ricorsi. Per gli automobilisti multati, radunatisi nel gruppo Facebook “Uniamoci contro le multe di via di Portonaccio”, il restyling appare quasi come “un’ammissione di colpa da parte dell’amministrazione”. Si tratta di un bis, dopo che a fine giugno l’Assemblea capitolina aveva approvato all’unanimità una mozione in cui, sostanzialmente, ammetteva che c’era stato un difetto di comunicazione nei confronti degli automobilisti, salvo poi fare dietrofront dopo qualche giorno e ribadire, invece, che “i cittadini erano stati informati in modo adeguato” e che “la segnaletica era a norma di legge”. Intanto, mentre monta la protesta, venerdì il “caso Portonaccio” sarà esaminato dalla commissione Trasparenza del Campidoglio. M.B.
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