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Sicurezza

Airbag difettosi
Scoppia il caso negli Usa

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Si trascina dal 2008 la vicenda degli airbag difettosi forniti a varie marche dal componentista giapponese Takata e ora siamo arrivati all’ennesima puntata: due senatori statunitensi hanno messo sotto pressione l’agenzia governativa per la sicurezza Nhtsa, accusata di aver deciso un richiamo solo parziale degli airbag difettosi. In giugno, infatti, fu avviato per circa 900.000 veicoli di nove marche, tuttavia limitatamente ai territori americani (Florida, Hawaii, Porto Rico, Isole Vergini) dove vi è un’elevata umidità ambientale, un fattore che scatena l’anomala reazione violenta del propellente utilizzato per gonfiare i sacchi.

Tre decessi e un centinaio di feriti. L’esplosione del propellente può provocare proiezioni di schegge metalliche dal contenitore dell’airbag, veri e propri proiettili che hanno già causato tre decessi e un centinaio di feriti. Ultimo episodio in ordine di tempo: le schegge penetrate nel collo del guidatore di una Honda Accord del 2001 ne hanno determinato la morte e prima che gli esami individuassero il frammento di metallo la polizia aveva pensato a un caso d’omicidio. La Honda, decise autonomamente di effettuare il richiamo anche per le vetture vendute in Alabama, California, Louisiana, Mississippi, Carolina del Sud e Texas. Ora i senatori lo vogliono estendere a tutti gli Usa.

"Agire immediatamente". L’Nhtsa ha invitato con un comunicato i proprietari delle vetture interessate ad “agire immediatamente”, cioè a portare subito in officina le loro auto per il richiamo gratuito. A questo punto, però, l’elevato numero di vetture coinvolte ha provocato difficoltà nell’approvvigionamento degli airbag di ricambio, tanto più che molti modelli d’auto risalgono a una decina e più di anni fa.

Penuria di ricambi. Di fronte alla penuria di airbag nuovi e ai conseguenti lunghi tempi di attesa, la Toyota ha proposto di disattivare l’airbag lato passeggero, invitando a non utilizzare questo sedile. L’ipotesi della casa giapponese non ha fatto altro che acuire le critiche, col Senato che ha definito potenzialmente pericoloso, oltre che probabilmente illegale, tale soluzione tampone. La richiesta dei politici è invece quella d’offrire sempre una vettura sostitutiva per tutto il tempo necessario (anche alcune settimane), ma né la Honda né la Toyota - le marche più interessate dal richiamo negli Usa – l’hanno messo in preventivo e dicono che decideranno caso per caso. La serie di richiami che ha riguardato i sistemi della Takata ha portato nell’arco di sei anni al richiamo in tutto il mondo di 14 milioni di veicoli, la maggior parte dei quali (11,6 milioni) venduti negli Stati Uniti.

Le marche coinvolte. Le marche coinvolte sono 11: Acura, BMW (con alcuni lotti di Serie 3 prodotte dal 2000 al 2006), Chrysler, Dodge, Ford Usa, Honda, Lexus (le SC dal 2002 al 2005), Mazda (tra cui alcune Mazda6 del 2006 e RX8 prodotte tra il 2004 e il 2008), Mitsubishi (con le Lancer 2004 e 2005), Infiniti (tra le quali lotti di FX prodotte dal 2003 al 2005), Nissan (Maxima e Pathfinder 2001-3), Subaru (Impreza, Legacy e Outback tra il 2003 e il 2005) e Toyota (tra le quali serie di Corolla dal 2002 al 2005). Poiché questi modelli possono utilizzare airbag di fornitori diversi, sia al variare dell’area geografica in cui sono stati venduti sia in funzione del lotto di produzione, non tutti gli esemplari sono coinvolti dal difetto e i proprietari interessati sono stati contattati tramite lettera.

Emilio Brambilla

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