Su 100 italiani che guidano, dieci girano un video con lo smartphone mentre sono al volante: tra questi, il 3% ammette di averlo fatto in prima persona, mentre il 7% dichiara di essere stato a bordo di un mezzo mentre il conducente stava filmando. È quanto emerge dalla terza edizione della ricerca sugli stili di guida degli utenti, commissionata dall’Anas (società del Polo Infrastrutture del Gruppo Fs) e condotta dal Csa Research (il Centro statistica aziendale), con interviste a 4 mila persone e con 5 mila osservazioni dirette su strada. Un report presentato oggi durante il convegno "Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime".
Giro di vite in arrivo. Inutile dire che girare video al volante rappresenta una grave infrazione: durante la marcia, infatti, il conducente non può utilizzare smartphone (nonché computer portatili, notebook, tablet) che comportino l’allontanamento delle mani dal volante. È consentito l'uso di vivavoce o dotati di auricolare (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani), purché il guidatore abbia adeguate capacità uditive alle orecchie. Per chi sgarra, sono previsti una multa di 165 euro e il taglio di cinque punti della patente (articolo 173 del Codice della strada). C’è la sospensione della patente da uno a tre mesi per la recidiva, ossia per l’identica violazione nel biennio. Per arginare il fenomeno dei selfie alla guida e dell’uso scorretto dello smartphone, in passato diversi disegni legge proponevano pene più severe, come il ritiro immediato della patente alla prima infrazione, ma poi quei progetti sono caduti nel nulla. Ora, il parlamento sta esaminando la riforma del Codice, che prevede una multa di 422 euro. In caso di recidiva nel biennio, oltre allo stop della patente, c'è una multa di 644 euro. In quanto al taglio di punti e alla sospensione della patente, le sanzioni saranno tanto più pesanti quanto inferiore il punteggio sulla patente al momento dell’infrazione. Forse, questa norma diverrà legge nel 2024.
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