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F.1, GP Stati Uniti
Vince Verstappen, botto tra le McLaren

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Max Verstappen continua a scrivere il suo copione perfetto anche ad Austin. Nella Sprint del sabato, il campione del mondo in carica ha dominato senza troppi patemi, approfittando di un avvio caotico che ha messo subito fuori gioco entrambe le McLaren. Il primo posto è arrivato quasi in automatico, ma non per questo senza qualche brivido. “La partenza è stata buona, poi è arrivata la Safety Car,” ha raccontato il quattro volte campione del mondo olandese. “Ci sono voluti alcuni giri dopo la ripartenza per ritrovare un buon ritmo, quindi dovremo capire cosa è successo. Dobbiamo essere più competitivi sul passo gara domani per poter lottare con le McLaren. Abbiamo già qualche idea su cosa migliorare.”

Il patatrac McLaren. La vera storia della Sprint, infatti, è durata appena una manciata di metri. Alla prima staccata Norris ha provato a difendersi da Verstappen chiudendo l’interno, mentre Piastri tentava di impostare un incrocio per uscire meglio dalla curva 1, senza badare che all’interno arrivava Nico Hulkenberg che non poteva certo sparire, avendo a sua volta all’interno l’Aston Martin di Alonso. Il risultato: doppio ritiro per la squadra di Woking e un’occasione d’oro per Max, che ha potuto controllare indisturbato fino alla bandiera a scacchi. Otto punti importanti rosicchiati oggi in ottica mondiale che resta un sogno proibito, ma ancora matematicamente possibile.

Russell ci prova, ma Max è di un’altra categoria. Dietro al leader, l’unico ad aver tentato qualcosa è stato George Russell. Il pilota della Mercedes, partito bene, ha provato a mettere pressione a Verstappen nella parte centrale di gara. “Sapevo che non avrei avuto molte occasioni con Max, quindi ho deciso di provarci,” ha spiegato Russell. Un tentativo disperato che non ha portato però a nulla. Russell ha effettivamente tentato un affondo deciso in curva 11, finendo largo insieme a Max. “P2 è meglio di quanto ci aspettassimo. Alla partenza ero all’esterno e ho deciso di andare fino in fondo, poi ho capito che anche tutti quelli all’interno avevano fatto la stessa cosa! Sembrava di vedere tre macchine dentro la stessa curva…”

Sainz capitalizza. Dietro di loro, Carlos Sainz ha completato un podio che sa di riscatto. Lo spagnolo della Williams – ancora una volta il migliore degli “altri” – ha sfruttato al meglio il caos iniziale e un ritmo costante, riuscendo a tenere dietro entrambe le Ferrari fino alla fine. “Abbiamo fatto una gara solida, con un buon passo,” ha detto lo spagnolo. “Le Ferrari dietro erano veloci, ma siamo riusciti a tenerle a distanza. Ho avuto questo passo per tutto l’anno, solo che finora non avevo potuto dimostrarlo. Sto facendo le stesse cose di inizio stagione, ma adesso finalmente tutto sta funzionando.” Per lui è il secondo podio stagionale, dopo quello di Baku, seppur “solo” in una Sprint.

Ferrari: ancora a metà del guado. Alle spalle dello spagnolo ha chiuso Lewis Hamilton, bravo ma non brillante, davanti a un Charles Leclerc che continua a lottare con una SF-25 ancora troppo incostante. Il monegasco, convinto di avere riportato danni nei primi giri, ha ricevuto rassicurazioni via radio: nessun problema dai dati, ma il passo non è mai stato incisivo. Un errore nel primo settore gli è poi costato anche la posizione su Hamilton, dopo un duello ruvido ma senza danni. Leclerc è comunque sotto inchiesta, pare per la gestione delle distanze in regime di Safety Car.

Tsunoda e Antonelli a punti. In zona punti per questa Sprint anche Alex Albon, sesto, e Yuki Tsunoda, settimo nonostante un fondo danneggiato dopo il via. A completare la top 8 c’è Andrea Kimi Antonelli, che ha beneficiato della penalità inflitta a Oliver Bearman: l’inglese, nel tentativo di difendersi proprio dall’italiano, era andato oltre i limiti della pista, guadagnando un vantaggio ritenuto irregolare dai commissari. Per lui sono così arrivati dieci secondi di penalità… e un altro punto per il giovane talento bolognese.

Safety Car finale e verdetti congelati. A chiudere la corsa è stata una Safety Car chiamata dopo l’incidente tra Lance Stroll ed Esteban Ocon in curva 1, con il canadese autore di un ingresso fin troppo ottimistico e un conseguente bloccaggio che ha tolto direzionalità alla sua vettura. Nessun colpo di scena ulteriore: Verstappen ha controllato il gruppo fino al traguardo alle spalle della vettura di sicurezza, mettendo così con più tranquillità le mani sul successo della Sprint.

I risultati completi della Sprint Race ad Austin >>

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