Max Verstappen continua a recitare il ruolo del protagonista assoluto ad Austin. Dopo la pole e la vittoria della Sprint, l’olandese ha concesso il bis anche nelle qualifiche valide per il Gran Premio di domenica, siglando un tempo irraggiungibile per chiunque. Tre decimi rifilati a Lando Norris e una Red Bull tornata devastante sul giro secco, nonostante un piccolo errore nel timing d’uscita finale che gli ha impedito di fare l’ultimo run in Q3. “È andata bene – ha commentato Max –. In ogni fase la macchina è stata molto forte. Faceva caldissimo, con raffiche di vento molto forti. Non siamo riusciti a completare l’ultimo giro per un out-lap un po’ caotico, ma per fortuna non ce n’è stato bisogno”. Il margine accumulato nel primo tentativo è stato sufficiente per garantirgli la pole, confermando un passo nettamente superiore su un circuito che, a dispetto delle sue sconnessioni, sembra adattarsi perfettamente alla RB21.
McLaren in chiaroscuro: Norris salva la giornata. Alle spalle di Verstappen, Lando Norris ha provato a tenere il passo, ma senza riuscirci veramente, nonostante il colpo di reni finale. “Ho migliorato di mezzo decimo, ma oggi è stato più complicato, per qualche motivo, ha raccontato l’inglese. “Ieri ero più a mio agio, oggi invece è stato difficile mettere insieme un giro pulito. Sono contento del secondo posto, poteva andare peggio, ma non c’era alcuna possibilità di prendere la pole. Domani il piano è semplice: non farmi colpire!”. Una battuta che tradisce la tensione dopo il contatto con Piastri nella Sprint. E proprio il giovane australiano ha vissuto una sessione di qualifiche difficile: solo sesto, a quasi sei decimi dalla vetta, senza mai dare l’impressione di poter impensierire il compagno di squadra.
Ferrari in crescita. La sorpresa positiva della giornata porta il nome di Charles Leclerc, terzo con una Ferrari finalmente competitiva. Dopo le difficoltà nella Sprint, la Scuderia ha sfruttato la riapertura del parco chiuso per rivedere l’assetto, guadagnando stabilità e trazione. “È stata una grande sorpresa”, ha ammesso Leclerc. “È stato un weekend molto difficile per noi, ma oggi abbiamo ritrovato fiducia. Dobbiamo ancora capire perché la nostra performance oscilla così tanto senza cambiare quasi nulla, ma in genere siamo più forti in gara che in qualifica, e questo è positivo”. Alle sue spalle scatterà George Russell, seguito da Lewis Hamilton, quinto e autore di un giro non abbastanza incisivo per stare davanti al compagno di squadra.
Delusioni e sorprese. Dietro ai big, spiccano i nomi di Andrea Kimi Antonelli e Oliver Bearman, rispettivamente settimo e ottavo, entrambi solidi in Q2 e capaci di confermare la progressione mostrata nelle ultime gare. Carlos Sainz, invece, non è andato oltre il nono posto, davanti a un Fernando Alonso che chiude nuovamente in Top 10. Dopo l’azzardo della Sprint, con un assetto più ribassato e carico, la Sauber è stata costretta a tornare su configurazioni più conservative per non incorrere in problemi in gara. Il risultato è una perdita evidente nei tratti veloci: la C45 è scivolata fuori dalla top 10, mostrando un bilanciamento più instabile e meno grip rispetto a ieri. Liam Lawson e Yuki Tsunoda partiranno in settima fila, davanti a una coppia Alpine che, pur accedendo al Q2, non sembra in grado di lottare per i punti. La monoposto francese è ormai ferma nello sviluppo da mesi, e la mancanza di aggiornamenti si sente.
Subito dietro, Gabriel Bortoleto ha mancato il passaggio al Q2 per appena un decimo, ammettendo di non aver ancora trovato la giusta confidenza con la pista texana. Più indietro, Esteban Ocon e Lance Stroll chiudono una qualifica anonima, mentre Alex Albon ha visto sfumare l’ingresso in Q2 per aver superato i track limits in curva 15 e così il suo miglior tempo è stato cancellato. Dal fondo scatterà Isack Hadjar, protagonista di un’uscita di pista nel primo settore che ha messo fine anzitempo alla sua sessione. Fortunatamente illeso, ma con una monoposto da ricostruire.
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