Con i progetti presentati in occasione del Ces 2020, la Bosch si conferma attiva nello studio e nello sviluppo dell’intelligenza artificiale per migliorare le tecnologie e i servizi offerti, anche nel campo dell'automotive.

Il Virtual Visor. Dopo aver introdotto i sensori Lidar, l'azienda tedesca svela il Virtual Visor, una reinvenzione della tradizionale aletta parasole progettata per migliorare la sicurezza e il confort a bordo del veicolo. Si tratta di un Lcd trasparente, dotato di una telecamera interna, che sfrutta algoritmi ad hoc per bloccare le sorgenti di luce e proteggere chi guida dall’abbagliamento, senza, al contempo, limitarne la visuale della strada. La videocamera interna si avvale dell’intelligenza artificiale per mappare i punti specifici del viso del conducente: in questo modo lo schermo può oscurare solo la sezione sulla traiettoria degli occhi del guidatore.

Non solo auto. Basata sull'intelligenza artificiale è anche la piattaforma Vivascope, che invece si applica al settore sanitario e mira a velocizzare la diagnosi medica. Nello specifico, questo dispositivo crea immagini digitali delle cellule, che verranno successivamente analizzate e classificate sul piano morfologico per individuare eventuali anomalie attraverso degli algoritmi avanzati di apprendimento automatico. I dati, memorizzati in cloud, possono essere condivisi con gli altri laboratori in qualsiasi momento. Nel complesso, l’azienda tedesca prevede di investire circa 3,7 miliardi di euro nello sviluppo di software in grado di applicare questo genere di algoritmi, impiegando oltre 30 mila ingegneri informatici e predisponendo un programma di aggiornamento professionale completo per accrescere le competenze del personale nello studio dell'intelligenza artificiale.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it