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Viabilità

Bologna
Limite dei 30 km/h, la direttiva del ministero è già in preparazione

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La direttiva del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti contro i 30 km/h a Bologna è in dirittura d'arrivo: la conferma arriva dal viceministro Galeazzo Bignami, intervenuto a Radio 24. L'atto amministrativo di indirizzo, annunciato il 20 gennaio da Matteo Salvini, titolare del dicastero, avrebbe l’obiettivo di porre un argine all'invasione delle zone 30. Il problema nasce infatti dall’articolo 142 comma 2 del Codice della strada: dove lo ritengono opportuno, gli enti proprietari delle strade possono fissare limiti massimi di velocità inferiori ai tradizionali 50 km/h.

Il riferimento alla Corte costituzionale. Secondo Bignami, il provvedimento assunto dal Comune è "esorbitante", in particolare "nel momento in cui c’è la Corte costituzionale del 2010 che afferma che è una legislazione esclusiva dello Stato". A cosa si riferisce il viceministro? Alla sentenza 223/2010, secondo cui, nell’assetto delle competenze legislative derivante dalla riforma del Titolo V della Costituzione attuata nel 2001, la disciplina della circolazione stradale è attribuita alla competenza esclusiva dello Stato. Stando alla Corte, il mancato inserimento, nell’articolo 117 della Costituzione, della circolazione stradale tra le materie di esclusiva competenza statale non costituisce valido motivo per collocarla nell’ambito residuale ascritto alla potestà legislativa esclusiva delle Regioni ordinarie. E, per estensione, degli altri enti locali.

Cosa può succedere. Se il ministero emanasse la direttiva contro l’abuso delle zone 30, imponendo un utilizzo appropriato dei 30 all’ora secondo lo spirito della legge (per esempio aree “sensibili” dove ci sono scuole, asili, ospedali, case di cura), il Comune di Bologna potrebbe ricorrere al Tribunale amministrativo regionale, inasprendo lo scontro. Fra i vari scenari immaginabili, una soluzione pacifica fra il ministro e il sindaco Matteo Lepore, magari tramite un referendum: i bolognesi verrebbero chiamati a dire sì o no al limite di 30 km/h quasi ovunque.

Problema autovelox. Bignami ha anche fatto riferimento ai Telelaser in alcune zone 30 di Bologna, a rotazione, con multa immediata sul posto: “C’è un problema di ragionevolezza, ma non è che con una giustizia fai da te si può porre il problema. Il Comune, così come altri, prevedono le entrate extratributarie, cioè quelle che non dovrebbero comportare un equilibrio di bilancio e che sono largamente composte dalle sanzioni del Codice della strada, come voce stabile per far equilibrare il bilancio. Tra l’altro, violando anche una disposizione di legge per i quali questi introiti per la metà dovrebbero essere reinvestiti in sicurezza stradale. Questa è la dimostrazione di un'ipocrisia di fondo: se io stabilisco il 10%, il 15% delle voci di bilancio anno per anno, di fatto do per assunto che le violazioni ci saranno, e quindi dico che gli strumenti che sto adottando sono destinati a fallire, il che è una contraddizione. Sugli autovelox attendiamo come cittadini un provvedimento che disciplini e dettagli i requisiti che devono porre questi strumenti”. Il riferimento è al decreto autovelox, atteso addirittura dal 2010.

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