Comunque lo si legga, il report Aci-Istat sugli incidenti con lesioni in Italia nel 2023 è preoccupante: rispetto al 2022, sinistri e feriti salgono rispettivamente a 166.525 (+0,4%) e a 224.63 (+0,5%). È vero si registra una lieve flessione delle vittime della strada (3.039 e -3,8%), ma con questo ritmo il nostro Paese non riuscirà a centrare il target, fissato dall’Unione europea, di dimezzare i morti in dieci anni dal 2021 al 2030, che dovrebbero ammontare a 1.586. Ogni milione di abitanti, si contano 52 decessi in incidenti nel nostro Paese, che resta al 19° posto della graduatoria europea, a pari merito con la Polonia: ben al di sopra della media Ue di 45 vittime.
IN BREVE
La guida distratta è la causa numero uno
“Procedeva con guida distratta o andamento indeciso”: nel 15,1% degli incidenti (33.144), questo è il fattore scatenante indicato da Polizia Stradale, Polizia Locale e Carabinieri. Che, pur non entrando in dettaglio in modo ufficiale, osservano come l’utilizzo improprio dello smartphone (stare al volante impugnando il telefonino) rappresenti il pericolo numero uno, la ragione per cui gli automobilisti distolgono lo sguardo dalla strada per qualche istante. Fatale. La seconda causa? Il mancato rispetto di precedenza o semaforo per il 12,9% (28.389), mentre la terza è la velocità troppo elevata (18.524, ossia l’8,4%). Infrazioni che potrebbero anche essere influenzate dalla distrazione stessa. Resta il problema delle circostanze imprecisate (46.984, cioè il 21,4%), motivate dal fatto che gran parte dei sinistri per guida alterata da alcol o droga sono assenti dal conteggio, in quanto l’Istat non ha modo di elaborarli.
Allarme bambini
A pagare la distrazione e altri comportamenti errati degli automobilisti sono anche i bambini. Ammontano a 41 gli under 14 deceduti l’anno scorso, contro 39 nel 2022, 28 nel 2021, 37 nel 2020. Addirittura, sopra i livelli pre pandemia, visto che nel 2019 erano 35. Poco efficaci le azioni di sensibilizzazione all’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione in auto a beneficio dei piccoli, anche supportate dalle indicazioni del Piano nazionale della sicurezza stradale 2030.
I numeri chiave: costi sociali e multe
Il costo sociale degli incidenti con lesioni, rilevati dalle Forze dell’ordine, ammonta a 18 miliardi di euro nel 2023, ossia l’1% del Pil. Includendo i sinistri con soli danni alle cose (4,3 miliardi di euro stimati dall’Ania, l’Associazione delle assicurazioni), si lievita a 22,3 miliardi di euro. I verbali di Polizia Stradale, Carabinieri e Polizie Locali dei Comuni capoluogo di provincia sono stati 6,8 milioni, soprattutto per sosta vietata ed eccesso di velocità, entrambe al 37%. A dimostrazione di come la guida con smartphone in mano sia una “piaga”, circa 100 mila contravvenzioni.
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