Il disegno di legge d'iniziativa governativa numero 1318 denominato "Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023" e approvato dal Senato include diverse disposizioni, tra cui il riordino delle concessioni autostradali voluto dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Il testo prevede, per esempio, una riforma dei pedaggii, nuove modalità per l'affidamento dei lavori in-house, l'introduzione di gare per le stesse concessioni e una limitazione a 15 anni per la loro durata.
Le tariffe. La svolta principale riguarda le tariffe. Per le concessioni in scadenza nel 2025 sarà applicato un nuovo modello tariffario: i pedaggi dovranno, innanzitutto, coprire l’onere per il sistema infrastrutturale autostradale, finalizzato a recuperare i costi di costruzione, manutenzione, esercizio e sviluppo; l’onere relativo al recupero dei fi nanziamenti pubblici concessi; e l’onere volto a remunerare eventuali costi esterni. Una parte della tariffa continuerà a essere riscossa dai concessionari, ma un'altra componente sarà sostanzialmente destinata allo Stato: i concessionari dovranno versarla in appositi fondi in capo al ministero dei Trasporti. Il testo recita quanto segue: "Ogni anno, con la legge di bilancio, nel rispetto degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, è definito, sulla base della previsione delle risorse della componente tariffaria che si stima di incassare nell’anno successivo, l’importo da iscrivere, per una quota, in un 'Fondo nazionale per gli investimenti sulla rete autostradale' e, per una quota, in un "Fondo per il riequilibrio economico-finanziario delle concessioni". Le risorse dovranno essere destinate a "eventuali maggiori costi degli investimenti rispetto alle previsioni poste a base degli affidamenti derivanti dagli eventi sopravvenuti, straordinari e imprevedibili, purché non im putabili al concessionario" e, per la quota residua, alla "realizzazione di interventi di messa in sicurezza della viabilità locale di adduzione alla tratta autostradale".
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