Come anticipato, le auto diesel Euro 5 e quelle a benzina Euro 2 non potranno più circolare nella Ztl Fascia Verde di Roma dal 1° novembre 2025 al 31 marzo 2026, e poi in quell’arco temporale negli anni successivi, da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 18.30. Il Consiglio regionale del Lazio ha infatti approvato ieri il Piano di risanamento della qualità dell’aria, permettendo però al Comune di evitare il blocco se trovasse misure compensative per abbattere l’inquinamento. Fra queste, non potrà esserci il Move In, che nelle intenzioni del Campidoglio avrebbe consentito a cittadini e pendolari di comprare accessi nella Zone a traffico limitato. Sono ipotizzabili altre misure: più trasporti pubblici, incentivi per non usare la macchina, potenziamento della mobilità in sharing, minore riscaldamento negli edifici. In analogia con quanto avviene nella Padania.
È enorme. La Ztl Fascia Verde è gigantesca, comprendendo quasi tutta l’area tra il Grande Raccordo Anulare e l’Anello Ferroviario, che delimita la Ztl Anello Ferroviario e, al suo interno, la Ztl Centro Storico: non quantificabile il numero di automobilisti appiedati.
La tesi della Regione. Perché niente Move In? Stando all’assessore regionale all’Ambiente Elena Palazzo, è “inaccettabile il principio secondo cui chi può permettersi di pagare possa anche permettersi di inquinare. La tutela della salute è un diritto di tutti, non un privilegio per pochi”. Una visione opposta a quella del Comune di Milano che impone, ad alcune vetture, il ticket di 7,5 euro per entrare nell’Area C.
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