Non è che sia rimasto molto da scegliere fra le auto sui 3,5 metri. La solita (e solida) Panda, l'economica Matiz, il terzetto franco-giapponese di C1, 107 e Aygo? solo per citare le più vendute. E poi c'è la Cuore, che fa razza a sé. Non è un'auto da grandi numeri, ma merita attenzione se siete alla ricerca di qualcosa di particolare nell'abitacolo.

La Cuore è compatta, con il posteriore squadrato e le porte che occupano quasi per intero la superficie della fiancata. Quel che non s'intuisce subito, guardandola da fuori, è l'incredibile spazio che offre all'interno. A questa sensazione danno un contributo fondamentale le 4 porte, che offrono un varco d'accesso enorme. L'apertura, a perpendicolo, è così ampia che costringe a sporgersi per afferrare la maniglia, una che si è saliti a bordo.

Chi siede davanti gode di ampia libertà di movimento, dietro, il divano scorrevole offre grande ospitalità a due adulti, e oltre a essere regolabile nell'inclinazione, si può ripiegare contro i sedili anteriori per aumentare la capienza nel carico.

L'asetto di guida non è rigido e, se l'asfalto non presenta irregolarità, il confort di viaggio è sorprendentemente elevato. Questo nonostante la voce squillante del motore quando gira in alto, una condizione nella quale ci si trova spesso e volentieri; fra i 5 e i 7 mila giri, infatti, la Cuore regala un'insospettata vivacità, perché è leggera e i primi quattro rapporti sono molto ravvicinati. Ma se il fondo peggiora intevengono forti risonanze della carrozzeria che amplificano il rumore di rotolamento.

In compenso alla voce consumi troviamo un bel cinque stelle e la conferma che l'abbinamento dell'unità a tre cilindri da un litro con una carrozzeria leggera è la ricetta magica anti-benzinaio. Il cambio e lo sterzo non hanno qualità esaltanti, ma lo sforzo sulla corona è modesto e anche la frizione è leggera da premere.

Nei test dinamici, la Cuore non ha riservato soprese particolari, almeno sin tanto che è arrivato il momento delle prove di frenata. Nella verifica più classica (frenata d'emergenza su asfalto asciutto) l'utilitaria ha mostrato di rientrare nella media quanto a sensibilità del pedale e spazi d'arresto e anche a pieno carico - 4 persone più 50 kg di bagagli - le distanze si mantengono costanti. I guai sono arrivati con la frenata sui fondi differenziati (ghiaccio sotto le ruote di destra e asfalto bagnato a sinistra). Un test introdotto da un paio d'anni che mette sotto esame la capacità dell'auto di rallentare quando la strada, per esempio, è per metà innevata e per metà pulita. Se le migliori si fermano in circa 100 metri da 100 all'ora, e le peggiori in 150 metri, la Cuore... è uscita dal tracciato.

Interpellata in proposito, la Daihatsu ha attivato immediatamente il reparto tecnico in Giappone, che sta indagando e, con ogni probabilità, rivedrà la taratura dell'impianto Abs/Esp. Peccato, perché la valutazione globale della Cuore non è affatto negativa: senza difetti ai freni il punteggio complessivo avrebbe raggiunto quota 71.