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Truffe Auto Usate

Pagamento auto tra privati: bonifico, contanti o assegno? Guida anti-truffa

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Il pagamento di un’auto tra privati, come nel caso delle compravendite di veicoli usati, alimenta più che comprensibili preoccupazioni sui rischi delle modalità di pagamento. Si scelga il bonifico ordinario, il bonifico istantaneo, l’assegno circolare o i contanti, la probabilità di rimanere vittime di raggiri è estremamente elevata. In più, le parti all’interno della compravendita si trovano all’interno di un dilemma: da un lato il compratore vuole pagare dopo il passaggio di proprietà, mentre il venditore preferisce ricevere il denaro prima di firmare. Per evitare di trovarsi senza il denaro e senza l’auto, è quindi utile seguire una comoda guida anti-truffa.

IL PAGAMENTO DELL'AUTO CON BONIFICO ORDINARIO

Il bonifico ordinario rappresenta uno dei metodi di pagamento più diffusi per la compravendita di un’auto usata. Per quanto si tratti di una soluzione comoda e ampiamente conosciuta, non è però esente dal rischio truffe. I malintenzionati hanno infatti affinato le loro armi, puntando su due deboli caratteristiche del bonifico ordinario: i tempi di accredito e la possibilità che il versamento possa essere ritirato.

I raggiri possono riguardare sia il compratore che il venditore del veicolo:

  • di norma, l’acquirente viene truffato a seguito del pagamento: dopo aver versato quanto concordato tramite bonifico, la controparte sparisce senza consegnare il mezzo. E così il compratore si trova senza l’auto e senza il denaro;
  • il venditore, invece, subisce truffe al momento della consegna del veicolo. Un compratore truffaldino potrebbe infatti mostrare una distinta di pagamento, allo scopo di farsi cedere l’auto, per poi richiedere alla banca di richiamare il bonifico prima del suo accredito sul conto della controparte.

IL PAGAMENTO DELL'AUTO CON BONIFICO ISTANTANEO

Dati gli evidenti limiti del bonifico ordinario, sempre più persone si stanno convincendo che il pagamento di un’auto con bonifico istantaneo sia la soluzione più sicura nelle compravendite tra privati. Eppure, a discapito delle credenze comuni, anche questa modalità di pagamento presenta delle importanti criticità.

I limiti del bonifico istantaneo

Innanzitutto, è necessario sapere che il bonifico istantaneo è soggetto a maggiori limitazioni rispetto a quello classico, data proprio la sua immediatezza. Le banche possono infatti imporre:

  • dei limiti massimi d’importo per ogni singolo versamento, variabili a seconda dell’istituto di credito;
  • dei blocchi di sicurezza, ad esempio la banca potrebbe impedire un pagamento istantaneo verso un soggetto con cui non si ha un pregresso storico di pagamento, soprattutto se di alto importo rispetto alle abitudini del correntista. Il classico caso delle compravendite di veicoli tra privati, dove il veicolo ha un importo elevato e compratore e venditore sono sconosciuti quindi non hanno uno storico di pagamenti.

Queste due condizioni sono ampiamente sfruttate dai malintenzionati per ordire delle truffe ben escogitate, ai danni sia dei compratori che dei venditori.

Le truffe con il bonifico istantaneo

La prima tipologia di truffa con bonifico istantaneo viene perpetrata ai danni del venditore. Adducendo problemi nell’eseguire il bonifico istantaneo, dati i blocchi precedentemente elencati, i truffatori convincono la controparte ad accettare metodi di pagamento meno sicuri. Spesso questo raggiro avviene nell’immediatezza del passaggio di proprietà: a pochi minuti dalla firma, il venditore accetta un bonifico ordinario o un assegno, perdendo poi sia il proprio denaro che il mezzo. Oppure il compratore insiste di procedere con l’istantaneo dopo la firma del passaggio, ovviamente a seguito del trapasso il compratore non effettua l'istantaneo, oppure in forma di problematiche con lo strumento e dice di procedere con un bonifico tradizionale, che poi ritira. Di conseguenza, la vendita dell’auto con bonifico istantaneo è sempre poco sicura.

 

Anche il compratore può esserne colpito, in particolare con due modalità a dir poco singolari:

  • un venditore truffaldino, approfittando dell’irrevocabilità del bonifico istantaneo, potrebbe spingere l’acquirente a un pagamento immediato, per poi:
  1. sparire senza consegnare il mezzo;
  2. oppure ricevuto il denaro in agenzia pratiche auto poi non firma il passaggio di proprietà e si allontana con una scusa per poi fuggire, ad esempio fingendo di aver dimenticato qualcosa in auto o di ricevere una importante telefonata;
  3. richiedere il saldo prima di recarsi in agenzia di pratiche auto perchè a suo dire fino a quando non vede il denaro sul suo conto corrente non vuole procedere, ovviamente una scusa per poi fuggire;
  4. richiedere un anticipo a mezzo istantaneo per bloccare il veicolo, per poi sparire accontentandosi dell’anticipo.
  • tramite attività di phishing, un malintenzionato potrebbe aver accesso indebito al conto corrente del compratore, per poi effettuare bonifici istantanei multipli verso propri conti o quelli di complici.

 

I raggiri con phishing possono coinvolgere anche soggetti estranei alla compravendita, come nel caso della truffa della triangolazione. In questo caso, un truffatore ottiene l’accesso al conto corrente di uno sconosciuto, recuperato in precedenza tramite comuni attività di phishing, come link malevoli o siti clonati. A questo punto, usa illecitamente il conto per pagare un’auto usata, per poi scomparire una volta consegnato il veicolo. Le persone truffate sono quindi due: l’ignaro proprietario del conto corrente e il venditore che ha ricevuto il denaro, che dovrà ovviamente restituire.

L'ASSEGNO CLASSICO E CIRCOLARE PER L'AUTO USATA

Nonostante le truffe con assegno classico e assegno circolare si ripetano incessantemente da decenni, con anche numerose allerte da parte delle Forze dell’Ordine, è ancora opinione diffusa siano dei metodi di pagamento sicuri. In realtà, sono fra i più usati dai criminali per raggiungere i loro loschi scopi.

Le principali truffe con assegno classico

I raggiri tramite assegni classici, anche non trasferibili, sono estremamente diffusi, anche per la facilità con cui possono essere messi a segno. In linea generale:

  • un acquirente malintenzionato potrebbe consegnare un assegno falso, anche non trasferibile. Il venditore se ne accorge solo al momento del ritiro della somma, solitamente dopo aver consegnato il mezzo;
  • un venditore truffaldino potrebbe ricorrere a un’identità falsa, oppure a un prestanome, per incassare indebitamente l’assegno. Ancora, potrebbe semplicemente sparire dopo l’incasso, senza mai consegnare il mezzo.

L'assegno circolare, un metodo poco sicuro

Nemmeno l’assegno circolare può essere considerato un metodo sicuro nella compravendita d’auto tra privati, anzi è sempre più protagonista di diffuse truffe.

Le prime sono a danno dell’acquirente, che viene spinto dalla controparte truffaldina a comportamenti ingenui. Ad esempio, con la scusa di accelerare la transazione e la consegna del veicolo, nonché effettuare i dovuti controlli sul circolare per sicurezza, il venditore chiede al compratore di inoltrare una fotografia dell’assegno circolare, talvolta insieme ai documenti d’identità. A questo punto, il truffatore clona l’assegno e si reca presso l’istituto di credito per incassare il denaro, senza mai ovviamente consegnare l’auto. Ovviamente in questo caso il compratore ha ancora in suo possesso il titolo originale.

Per contro, il venditore potrebbe essere pagato con assegni circolari falsi o clonati. In genere, il venditore porta il circolare in banca e, data la clonazione pressoché perfetta, l’istituto di credito ne conferma la validità. Il proprietario dell’auto procede quindi al passaggio di proprietà. Entro 5 giorni lavorativi, i tempi necessari per l’accredito, il venditore viene però contattato dall’istituto di credito, che segnala la falsità dell’assegno: in questo modo, il truffato perde sia il veicolo che il denaro.

La truffa emerge dopo diversi giorni dalla consegna del veicolo, quando il denaro verrà stornato dal conto perché illegittimo e l’auto ormai scomparsa.

Sull’assegno circolare si è pronunciato anche l’Arbitrato Bancario e Finanziario, specificando che il comportamento imprudente del cliente di una banca - come, appunto, l’invio della copia dell’assegno circolare al venditore truffaldino - può dar luogo a un risarcimento diminuito o, ancora, all’assenza dello stesso risarcimento.

PAGARE L'AUTO IN CONTANTI

Infine, è utile citare anche l’elevato rischio del pagare un’auto in contanti, un metodo per nulla tracciabile e, di conseguenza, estremamente esposto al rischio raggiri.

Il problema più grave è dovuto all’utilizzo di contante falso, che potrebbe essere utilizzato da un compratore malintenzionato per pagare un veicolo. Il venditore, di norma, se ne accorge solo dopo la consegna del mezzo, quando lo stesso contante viene rifiutato dalla banca. Ancora, il denaro potrebbe provenire da attività illecite, come ad esempio furti, ricettazione o riciclaggio, reati che potrebbero esporre anche il venditore per l’imprudenza nell’accettare il pagamento.

Non ultimo, bisogna ricordare che il compratore può essere esposto a estorsioni: al momento dell’appuntamento con la controparte, un malintenzionato potrebbe tentare un’aggressione per sottrarre il denaro. E, se si supera il limite fissato da 5.000 euro, l’acquirente si trova anche in una difficile situazione per denunciare l’accaduto, con il rischio di un controllo fiscale.

COME PROTEGGERSI DALLE TRUFFE

A oggi, non esiste un metodo di pagamento tradizionale che sia completamente esente dal rischio truffe, all’interno della compravendita di veicoli tra privati. Per questo, per una transazione senza brutte sorprese, è necessario affidarsi a piattaforme di pagamento che possano garantire il massimo della sicurezza sia al compratore che al venditore.

È il caso di Owny.it che, grazie a un deposito a garanzia, elimina le truffe sul nascere: il compratore ha quindi la certezza di ricevere il veicolo, mentre il venditore quella di incassare il denaro.

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