Hyundai Veloster
I MOTORI DELLA HYUNDAI VELOSTER USATA
Navigando tra le inserzioni della Hyundai Veloster usata non si trova molta scelta a livello di motori. Questo modello è stato difatti proposto nel tempo solo con due propulsori a benzina, mentre non è stata mai inserita in listino una Veloster turbodiesel. La motorizzazione più diffusa è quella che porta la sigla 1.6 GDI. Si tratta di un 1.600 aspirato da 140 CV, che sviluppa una coppia massima di 167 Nm. Per quanto moderno, ha un’erogazione di vecchia scuola, regolare ma con poca spinta ai bassi e vivace in allungo. Decisamente più brillante è invece la varante turbo 1.6 T-GDI, con 186 CV e ben 265 Nm di coppia a soli 1.500 giri. Il tempo impiegato dalle due versioni nella classica prova di accelerazione 0-100 è rispettivamente di 9,7 e 8,4 secondi. Entrambi questi motori sono diffusi soprattutto in abbinamento al cambio manuale.Non mancano tuttavia annunci che riguardano esemplari con cambio robotizzato a doppia frizione Dct.
PRO E CONTRO DELLA HYUNDAI VELOSTER USATA
Con la sua spiccata personalità la Hyundai Veloster usata non accusa molto il passare degli anni. Il progetto fuori dagli schemi mantiene un’immagine giovane e conserva un certo appeal. Il tutto senza contare che la porta supplementare sul lato destro dà vantaggi concreti, favorendo l’accessibilità dei passeggeri posteriori. In realtà qualcosa viene comunque sacrificato sull’altare del design. Chi sta seduto dietro si trova sotto il lunotto e da quelle parti la visibilità è molto limitata. La soglia di carico è inoltre molto alta, anche se poi, a conti fatti, i 320 dm3 del bagagliaio sono adeguati allo spirito dell’auto. Detto della forma, alla Hyundai Veloster non manca comunque la sostanza. La qualità è nel complesso buona, con alcune parti ben fatte e altre un po’ più economiche ma ben trattate. La dotazione di serie è poi abbastanza completa, anche nell’ottica della sicurezza. Quanto al comportamento su strada, questa Hyundai non è sportiva ma tiene bene la strada e non appare mai nervosa. Tra gli elementi più riusciti c’è il cambio manuale, ben manovrabile, con innesti corti e precisi. Deludono invece un po’ i freni, con spazi d’arresto lunghi, soprattutto sui fondi ad aderenza differenziata.