Citroën C1
La Citroën C1 è una citycar di segmento A figlia di un progetto studiato a quattro mani dal Gruppo Psa e dalla Toyota. Dalla partnership sono nati anche altri due modelli gemelli, la Peugeot 108 e la Toyota Aygo, che con la C1 condividono all’incirca il 90% dei componenti. Le differenze si notano soprattutto a livello del frontale e della coda, con la Citroën C1 che veste per tradizione i panni della sorella più allegra e scanzonata, mentre la Peugeot e la Toyota sono rispettivamente quella più elegante e quella più tecnologica della famiglia. Se il taglio è diverso, la taglia è invece identica, con una lunghezza che resta appena sotto i tre metri e mezzo, ed è rimasta immutata per le due generazioni sinora apparse sul mercato, entrambe proposte con carrozzerie a tre e a cinque porte. La prima risale al 2005, mentre la seconda è stata introdotta nel 2014, con un frontale più moderno e arredi inediti per l’abitacolo. Questi ultimi trasmettono un’idea di maggiore qualità, con dotazioni, materiali e strumentazione che segnano un passo avanti rispetto all’equipaggiamento spartano della progenitrice. La C1 prima maniera era infatti dotata di un curioso cruscotto con il tachimetro circolare e il contagiri separato dal resto della strumentazione: inoltre, era stata un po’ criticata per i comandi degli alzacristalli e della climatizzazione, oltre che per la scelta di certe plastiche un po’ economiche. Tra le caratteristiche comuni alle C1 di tutte le epoche c’è l’omologazione a quattro posti, peraltro piuttosto comodi in rapporto alle ridotte dimensioni esterne. Attenzione, però, agli esemplari dotati di tetto apribile in tela: la sua presenza ruba circa quattro centimetri di spazio in altezza e ciò può creare qualche problema ai passeggeri più alti, specie nella zona posteriore.
I MOTORI
Quando fu introdotta sul mercato la prima Citroën C1, la gamma si sviluppava attorno a una coppia di motori, un tre cilindri mille a benzina di origine giapponese e un turbodiesel 1.4 HDi di produzione transalpina. Quest’ultimo non ebbe però grande fortuna e la Casa francese decise di non riproporlo più con l’avvento della seconda generazione. La C1 ha continuato così a montare il solo mille a benzina, rivisto però sotto molti punti di vista. Gli interventi gli hanno regalato qualche cavallo in più e un leggero irrobustimento della curva di erogazione. La maggior parte degli esemplari è dotata di cambio manuale, ma non mancano anche le vetture con cambio robotizzato ETG, un po’ lento ma comunque pratico per chi si muove spesso nel traffico congestionato.
PRO E CONTRO
La Citroën C1 ha nella grande agilità e nella manovrabilità negli spazi stretti il principale motivo di appeal. Un altro asso nella manica sono i consumi, che si dimostrano contenuti in ogni condizione d’impiego. Lasciano a desiderare la frenata, con un impianto misto composto da dischi e tamburi poco incisivo, e il bagagliaio. Il vano di carico ha la soglia alta e un volume ridotto; la capacità è aumentata un po’ con il ricambio generazionale, ma i litri disponibili restano ancora sotto quota 200.
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I MOTORI
Quando fu introdotta sul mercato la prima Citroën C1, la gamma si sviluppava attorno a una coppia di motori, un tre cilindri mille a benzina di origine giapponese e un turbodiesel 1.4 HDi di produzione transalpina. Quest’ultimo non ebbe però grande fortuna e la Casa francese decise di non riproporlo più con l’avvento della seconda generazione. La C1 ha continuato così a montare il solo mille a benzina, rivisto però sotto molti punti di vista. Gli interventi gli hanno regalato qualche cavallo in più e un leggero irrobustimento della curva di erogazione. La maggior parte degli esemplari è dotata di cambio manuale, ma non mancano anche le vetture con cambio robotizzato ETG, un po’ lento ma comunque pratico per chi si muove spesso nel traffico congestionato.
PRO E CONTRO
La Citroën C1 ha nella grande agilità e nella manovrabilità negli spazi stretti il principale motivo di appeal. Un altro asso nella manica sono i consumi, che si dimostrano contenuti in ogni condizione d’impiego. Lasciano a desiderare la frenata, con un impianto misto composto da dischi e tamburi poco incisivo, e il bagagliaio. Il vano di carico ha la soglia alta e un volume ridotto; la capacità è aumentata un po’ con il ricambio generazionale, ma i litri disponibili restano ancora sotto quota 200.
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