Citroën C4
La prima generazione della Citroën C4 è stata lanciata nel 2004, in due varianti, una berlina a cinque porte con un padiglione dal taglio tondeggiante e una coupé a tre porte con il tetto più filante, il lunotto sdoppiato e la coda quasi verticale. Da allora, il nome C4 è stato utilizzato a più riprese dalla Casa del double chevron e a portarlo sono stati modelli con caratteristiche anche molto differenti. A partire dalla seconda generazione del 2010, prodotta solo con una carrozzeria a due volumi e cinque porte dal taglio molto più convenzionale e rimasta in listino fino al 2018. Dopo circa due anni di assenza, nel 2020 il nome C4 è rientrato nella gamma Citroën. A portarlo questa volta è una crossover dalla sagoma filante che, pur ispirandosi in alcuni dettagli ad altre Citroën del passato, porta una ventata di novità nel segmento C, grazie anche a cerchi di grande diametro e a una discreta altezza da terra
I MOTORI
La Citroën C4, in passato, ha avuto più successo nelle versioni a gasolio e oggi sono proprio gli esemplari turbodiesel i più numerosi negli annunci. Ciò vale in particolare per il 1.600 Hdi, che nelle sue varie evoluzioni ha sempre offerto un ottimo compromesso tra efficienza e prestazioni. Chi avesse a cuore soprattutto queste ultime, farebbe bene a valutare anche le C4 2.0 Hdi, più ricche di coppia e adatte anche a un impiego gravoso. Tra le unità a benzina più datate vanno ricordati in particolare l’equilibrato 1.6 aspirato e il brillante 1.6 turbo Thp, che asseconda anche pruriti sportivi. Venendo alle Citroën C4 più recenti, le inserzioni propongono diverse opzioni interessanti. Le vetture a benzina, oggi spinte da un motore sovralimentato 1.2 PureTech, riscuotono ben più successo che in passato, al punto da rubare quasi la scena alle turbodiesel 1.5 BlueHdi, disponibili in due livelli di potenza. Sulla terza generazione si segnala poi una buona presenza di C4 a cambio automatico Eat8 in alternativa alla classica trasmissione manuale. I panni dell’outsider toccano infine alla ë-C4 elettrica, con un motore da 100 kW (136 CV) alimentato da batterie da 50 kWh che promettono un’autonomia superiore ai 350 km nel ciclo Wltp.
PRO E CONTRO
Tutte le Citroën C4 sono accomunate dal fatto di prestare una particolare attenzione al confort di marcia. Anche l’ultima generazione, che a livello estetico ha più grinta delle antenate, permette di viaggiare in tutta tranquillità, al netto di qualche fruscio aerodinamico. Pur senza la sofisticatezza delle leggendarie sospensioni idropneumatiche di una volta, l’assetto con smorzatori idraulici progressivi filtra bene le sconnessioni. Il taglio della carrozzeria limita la visibilità posteriore, complicando la vita in manovra. Apprezzabile, invece, dal punto di vista del guidatore, la semplificazione introdotta dal touch screen centrale. Le precedenti C4, infatti, presentavano una quantità eccessiva di tasti e rotelle nella parte centrale del volante, tra cui è difficile districarsi senza distogliere lo sguardo dalla strada.
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I MOTORI
La Citroën C4, in passato, ha avuto più successo nelle versioni a gasolio e oggi sono proprio gli esemplari turbodiesel i più numerosi negli annunci. Ciò vale in particolare per il 1.600 Hdi, che nelle sue varie evoluzioni ha sempre offerto un ottimo compromesso tra efficienza e prestazioni. Chi avesse a cuore soprattutto queste ultime, farebbe bene a valutare anche le C4 2.0 Hdi, più ricche di coppia e adatte anche a un impiego gravoso. Tra le unità a benzina più datate vanno ricordati in particolare l’equilibrato 1.6 aspirato e il brillante 1.6 turbo Thp, che asseconda anche pruriti sportivi. Venendo alle Citroën C4 più recenti, le inserzioni propongono diverse opzioni interessanti. Le vetture a benzina, oggi spinte da un motore sovralimentato 1.2 PureTech, riscuotono ben più successo che in passato, al punto da rubare quasi la scena alle turbodiesel 1.5 BlueHdi, disponibili in due livelli di potenza. Sulla terza generazione si segnala poi una buona presenza di C4 a cambio automatico Eat8 in alternativa alla classica trasmissione manuale. I panni dell’outsider toccano infine alla ë-C4 elettrica, con un motore da 100 kW (136 CV) alimentato da batterie da 50 kWh che promettono un’autonomia superiore ai 350 km nel ciclo Wltp.
PRO E CONTRO
Tutte le Citroën C4 sono accomunate dal fatto di prestare una particolare attenzione al confort di marcia. Anche l’ultima generazione, che a livello estetico ha più grinta delle antenate, permette di viaggiare in tutta tranquillità, al netto di qualche fruscio aerodinamico. Pur senza la sofisticatezza delle leggendarie sospensioni idropneumatiche di una volta, l’assetto con smorzatori idraulici progressivi filtra bene le sconnessioni. Il taglio della carrozzeria limita la visibilità posteriore, complicando la vita in manovra. Apprezzabile, invece, dal punto di vista del guidatore, la semplificazione introdotta dal touch screen centrale. Le precedenti C4, infatti, presentavano una quantità eccessiva di tasti e rotelle nella parte centrale del volante, tra cui è difficile districarsi senza distogliere lo sguardo dalla strada.
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