Hyundai Galloper
I MOTORI
La Hyundai Galloper è stata proposta anche con un motore 3.0 V6 a benzina da 141 CV, capace di discrete prestazioni. Tuttavia, passando in rassegna gli annunci è praticamente impossibile imbattersi in un esemplare che monti questa unità. La quasi totalità degli annunci riguarda in sostanza le Galloper turbodiesel, spinte da un classico quattro cilindri capace di sviluppare un centinaio di cavalli. Inutile chiedergli miracoli: si tratta di un motore onesto e con una coppia generosa fin dai bassi, ma cui difetta lo smalto in allungo delle meccaniche più moderne. A rivelarne subito il carattere è il rumore, cupo e profondo. La trasmissione prevede un cambio manuale a cinque marce ben manovrabile e con una rapportatura che si sposa bene con le caratteristiche dell’erogazione. La trazione integrale è di tipo part-time: di norma la potenza è scaricata sulle ruote posteriori, ma all’occorrenza si possono chiamare in causa anche quelle anteriori. A completare il quadro ci sono le marce ridotte e un differenziale posteriore autobloccante.
PRO E CONTRO
La Hyundai Galloper può essere una soluzione interessante per chi è alla ricerca di una vera off-road, con un robusto telaio a longheroni e un retrotreno ad assale rigido. Le misure caratteristiche, ovvero gli angoli di attacco, di uscita e di dosso, oltre all’altezza minima da terra, sono molto favorevoli e permettono di superare con una certa disinvoltura ostacoli anche impegnativi. Su strada la guida è gradevole e il confort di marcia è migliore di quel che si potrebbe pensare a prima vista, pur in presenza di tutti i difetti tipici delle fuoristrada di vecchio stampo. Lo sterzo, per esempio, risulta impreciso e le reazioni ai comandi paiono sempre un po’ rallentate. Giudizio appena sufficiente pure per i freni, che faticano a garantire spazi di arresto contenuti. Alcune Galloper hanno infine gravi lacune a livello di dotazione. Oltre all’Abs possono infatti mancare talvolta anche gli airbag e il climatizzatore.