D'accordo, non è un?elettrica "pura", come qualcuno si aspettava. Ma proprio questa potrebbe essere la carta vincente della Chevrolet Volt (e della gemella firmata Opel, l?Ampera), quella capace di liberarla dall?angoscia legata alla limitata autonomia. Quello che non sparisce, purtroppo, è l?handicap del prezzo d?acquisto che parte da 43.350 euro: una differenza, rispetto alle concorrenti, ancora eccessiva per essere colmata con il semplice risparmio sui costi di esercizio. Non di meno, la ricetta tecnica è interessante. E i risultati pure.

Posto di guida. Una volta a bordo si percepiscono sensazioni di futuro, specie se si comincia a trafficare con i sistemi d?informazione e di gestione veicolo, che riempiono diverse videate su entrambi gli schermi. Curioso, in particolare, lo scambio di posizioni fra i due indicatori dedicati a carica e carburante residui, che accompagna il passaggio dall?una all?altra modalità d?impiego. Di primo acchito, la ricchezza d?indicazioni può anche disorientare, ed è necessario un po? di tempo per acquisire dimestichezza con il gran numero di pulsanti piazzati sulla colonna centrale. Al volante, ci si ritrova in una posizione piuttosto raccolta, accomodati su sedili forti di una profilatura marcata sui fianchi, che si fanno apprezzare sia per il rivestimento di pelle sia per l?estensione delle regolazioni: manca soltanto quella della rigidità lombare. Presente invece il riscaldamento elettrico dei cuscini, cui il costruttore consiglia di far ricorso, spiegando che si spende meno energia per scaldare il sedile, piuttosto che l'aria nell'abitacolo.

Interni. Comodi i due posti anteriori, separati da un ampio tunnel che copre l?alloggiamento delle batterie; lascia a desiderare solo l?assenza di maniglie di appiglio. Anche dietro il tunnel costringe ad avere due poltroncine singole, che non offrono gran che ai passeggeri: se lo spazio per le gambe è discreto, in altezza manca qualche centimetro, con le teste degli occupanti che si ritrovano pericolosamente vicine al cristallo del lunotto. Un po? poco, insomma, per una berlina lunga quattro metri e mezzo. Anche il bagagliaio non è da record, oltre a essere rifinito in modo approssimativo. Sotto il piano, si trova l?alloggiamento sagomato per sistemare l?attrezzatura di ricarica.

Prestazioni. La Volt non suscita rimpianti in entrambe le modalità di guida. Anzi, la maggiore sorpresa viene proprio dalla condizione in cui, con solo un piccolo 1.400 aspirato a spingere i 1.812 kg, sulla carta la Volt dovrebbe trovarsi in seria difficoltà. E invece, complice l?aiuto raccolto dal fronte elettrico, tanto in accelerazione quanto in ripresa la spinta risulta consistente e decisa. Le altre modalità di impiego non modificano più di tanto la situazione: c?è un po? più di boost nella riposta al tocco sull?acceleratore se si passa in Sport, mentre la modalità Mountain all?atto pratico non comporta differenze di rilievo. Per concludere, il passaggio dal funzionamento elettrico a quello termico avviene con assoluta fluidità. Per quanto riguarda i consumi, i suoi 60 km di autonomia in modalità elettrica non sono affatto millantati: si riesce tranquillamente a portarli a casa senza ricorrere a particolari accorgimenti di guida o costringersi a restare al freddo. Quanto al funzionamento a benzina, le percorrenze medie rilevate (11,8 km/litro in città e quasi 15 in statale) appaiono più che rispettabili, considerate massa e prestazioni. Anche utilizzando l?acceleratore senza particolari riguardi, si staccano risultati dignitosi, nell?ordine dei 12-13 km/litro.

Su strada. Magari lo sterzo non sarà un modello di precisione, ma la guida risulta tutt?altro che deprimente: la Volt si rivela fluida in ogni situazione, trova appoggio con discreta prontezza anche sui curvoni veloci e risulta tutto sommato rapida nei cambi di direzione. Il rollio resta contenuto, casomai infastidisce un po? il beccheggio che si evidenzia nel passaggio sugli avvallamenti; fenomeno che, peraltro, non impedisce di staccare risultati più che dignitosi in frenata. Per il resto non ci sono disturbi evidenti con cui fare i conti: l?assorbimento delle sospensioni si rivela adeguato, fatta salva una certa rigidità del retrotreno sugli ostacoli brevi. Quanto al rumore, la proverbiale silenziosità delle elettriche non vien meno neppure quando entra in azione il motore a benzina. Nel complesso, comunque, a bassa velocità prevale il rumore di rotolamento, mentre al crescere dell?andatura assumono maggior rilievo i disturbi di natura aerodinamica, che peraltro acquistano un certo spessore solo in prossimità della velocità massima.