Le dimensioni collocano la MG ZS Classic tra una Suv di segmento C e una di segmento B: in pratica è lunga come la Peugeot 2008 e la Dacia Duster, a cui si avvicina maggiormente per fascia di prezzo. L’abitacolo è semplice ma moderno: tante le plastiche rigide, ma assemblaggi e finiture sono ben fatti. Nonostante il volante si regoli solo in altezza, le numerose regolazioni del sedile del conducente permettono di trovare la corretta posizione di guida. Buona la dotazione di serie fin dall’allestimento di attacco, con infotainment da 10,1” e connettività Apple CarPlay e Android Auto; l’allestimento Luxury (duemila euro in più) aggiunge il navigatore connesso, la telecamera a 360°, i rivestimenti in ecopelle e il tetto panoramico. Lo spazio a bordo è sufficiente per quattro adulti, anche se in cinque occorre stringersi un po’. La capacità del bagagliaio (448 litri dichiarati, anche per la versione elettrica), frazionato 40:60 di serie, è adeguata per le esigenze di una famiglia.
Come va. La MG ZS è disponibile con un quattro cilindri aspirato da 109 CV e con un mille turbo a 3 cilindri da 111 CV (anche con cambio automatico). La variante EV è a listino con le versioni Standard e Long Range: potenze di 176 e 156 CV, batterie da 51 e 72 kWh rispettivamente. Il tre cilindri è vivace e non troppo rumoroso, ma la lunghezza dei rapporti del manuale a sei marce non lo rende molto pronto in ripresa. La vocazione della MG ZS è più turistica che sportiva, come confermano lo sterzo non troppo preciso e la taratura morbida delle sospensioni. La elettrica, in virtù delle batterie nel pianale, ha limiti di tenuta minori ma proprio per questo risulta più equilibrata e composta. In base al taglio della batteria l’autonomia dichiarata oscilla tra i 320 e i 400 km, rendendola adatta per l’uso cittadino e per i tragitti a breve/medio raggio. La dotazione di Adas si limita alla frenata automatica d’emergenza e al cruise control (non adattivo), con l’aggiunta del monitoraggio degli angoli ciechi nell’allestimento Luxury.