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Fleet&Business è la rivista firmata Quattroruote pensata per chi, all’interno delle società, si occupa della mobilità del personale e della gestione dei veicoli aziendali.

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Basta un cellulare per conoscere i dati della propria flotta

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La società statunitense Cambridge Mobile Telematics studia lo sbarco in Italia e in Europa per puntare sulle compagnie assicurative e le flotte aziendali. Lo farà con la piattaforma DriveWell, che a differenza dei servizi di altre società di telematica sfrutta una app per cellulare che monitora il comportamento alla guida degli automobilisti. Abbiamo incontrato in anteprima il vice presidente della società americana, Ryan McMahon, per capire come intende muoversi sul nostro mercato.

Più sicurezza su strada. Le soluzioni della CMT - spiega McMahon -  "Servono a migliorare lo stile di guida, instillando una sana competizione tra gli automobilisti, potendo premiare i più meritevoli”. Ciò avviene attraverso una dashboard molto completa, che tiene sotto controllo le abitudini al volante degli utenti dell'app e l’utilizzo del cellulare mentre si guida. Una condotta, quest'ultima, stigmatizzata anche da leggi europee, ma che, a nostra precisa domanda, la CMT non ha pensato di inibire, almeno per il momento: “Potremmo inibire le funzioni dello smartphone montando un tag in auto, con il quale è possibile anche attivare il servizio di eCall a bordo, oltre che di tracking per registrare i comportamenti della macchina anche senza cellulare. Ma le nostre soluzioni non sono pensate per essere punitive o per controllare in modo ferreo i dipendenti”, ci dice McMahon, aggiungendo che, trattandosi di un sistema semplice e scalabile, è possibile comunque aggiungere dei servizi in un secondo momento: “Per esempio, abbiamo fatto un test montando sul cruscotto una dashcam, dotazione che interessa molto al mondo assicurativo”.

Smartphone, la principale distrazione. La CMT ha condotto la Connected Insurance Market Survey 2019, una ricerca che analizza il comportamento di guida degli automobilisti negli Stati Uniti, in Francia, nel Regno Unito e in Italia. Da questo studio appare ben chiaro come proprio il cattivo utilizzo dei cellulari da parte di chi guida sia la prima causa di disattenzione. E non è un caso che il 41% degli intervistati abbia indicato l’utilizzo di servizi elettronici (messaggi, social media, controllo delle mappe su smartphone) come prima fonte di preoccupazione circa il comportamento degli altri conducenti al volante. Ben prima della guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti (35%), mentre il 23% teme gli stili di guida pericolosa, come l’eccesso di velocità, la frenata brusca, o il cambio repentino di corsia. Il principale timore, tuttavia, è allo stesso tempo il malcostume più diffuso, come rivelato dagli stessi intervistati: ben il 56% ammette di distrarsi a causa di telefonate o messaggi, dell'impostazione delle mappe di navigazione (11%), oppure, fattore ancora più preoccupante, per guardare un video durante la guida (9%). La ricerca mostra quindi come, in totale, il 76% delle distrazioni al volante sia causato dall’utilizzo dei cellulari, che, attraverso la piattaforma DriveWell, potrebbero invece contribuire a una maggiore sicurezza, grazie al sistema di eCall e a quello di Real Time Impact alert.

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