Dopo la parentesi di settembre, il mercato italiano dell’auto torna in negativo, anche se di pochissimo: secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, le nuove immatricolazioni di ottobre sono state 125.826 (-0,6% rispetto a ottobre 2024). Nel complesso, continua il trend in rosso del 2025: nei primi dieci mesi dell’anno le nuove targhe si fermano a 1.293.366 (-2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). Ecco la classifica delle auto più vendute, a partire dalle prime dieci.
1. Fiat Pandina
La due volumi prodotta a Pomigliano d'Arco, che da qualche settimana si chiama solamente Pandina (per non confonderla con la Grande Panda) è sempre la regina del mercato: sono 7.486 gli esemplari immatricolati a ottobre.
2. Toyota Yaris Cross
La Suv giapponese balza in seconda posizione (era quarta a settembre). Realizzata sulla stessa piattaforma della Yaris, la Cross può contare su 4.189 immatricolazioni mensili.
3. Jeep Avenger
La B-Suv della Casa americana (disponibile da poco anche con trazione integrale 4xe) è una delle auto più amate dagli automobilisti italiani: con 4.046 immatricolazioni mantiene il terzo gradino del podio.
4. Dacia Sandero
Scende invece dal podio una delle vetture storicamente più gettonate tra gli italiani (e gli europei): con 4.029 targhe, la Sandero si piazza al quarto posto. In arrivo il restyling, presentato nelle scorse settimane.
5. Citroën C3
Altro scatto in avanti, questa volta per la best seller del Double Chevron, disponibile con motorizzazioni benzina, mild hybrid e full electric: 3.028 le nuove targhe, che la fanno passare dal nono posto del mese scorso alla quinta posizione.
6. Toyota Yaris
La compatta tuttofare si conferma tra le auto più popolari in Italia: lo scorso mese la Toyota Yaris si è piazzata al sesto posto, con 2.927 registrazioni.
7. Volkswagen T-Roc
Con 2.733 immatricolazioni, al settimo posto si piazza la Suv compatta di Wolfsburg, che a fine agosto è stata rinnovata nelle linee e negli interni.
8. Dacia Duster
Ottava posizione per la Suv di Mioveni: a settembre ne sono stati immatricolati 2.555 esemplari. In questi giorni è stato presentato il Model Year 2026 con le nuove motorizzazioni mild hybrid 140 e full hybrid 155.
9. Renault Clio
La sesta generazione della compatta francese si prepara ad arrivare sulle strade italiane, ma nel frattempo il modello uscente conquista posizioni: con 2.540 immatricolazioni si colloca al nono posto in classifica. Nella foto la quinta serie, cui si riferiscono i dati di vendita.
10. MG ZS
Disponibile con motorizzazioni benzina e full hybrid, la Suv della Casa anglo-cinese conquista la decima posizione, forte di 2.327 nuove targhe.
11. Renault Captur - 2.258
12. BMW X1 - 2.244
13. Toyota Aygo X - 2.241
14. Ford Puma - 2.100
15. Volkswagen T-Cross - 2.044
16. Fiat Grande Panda - 1.912
17. Volkswagen Tiguan - 1.881
18. Peugeot 208 - 1.769
19. Kia Sportage - 1.632
20. Fiat 600 - 1.623
21. Peugeot 3008 - 1.396
22. Audi A3 - 1.341
23. Hyundai Tucson - 1.313
24. Mercedes GLA - 1.306
25. Byd Seal U - 1.276
26. Hyundai i10 - 1.262
27. Peugeot 2008 - 1.259
28. Volkswagen Golf - 1.256
29. Opel Corsa - 1.249
30. Alfa Romeo Junior - 1.128
31. Kia Picanto - 1.125
32. Skoda Kamiq - 1.122
33. Suzuki Swift - 1.108
34. Opel Frontera - 1.086
35. Skoda Fabia - 1.059
36. MG MG3 - 985
37. Nissan Juke - 970
38. Cupra Formentor - 964
39. Lancia Ypsilon - 936
40. Nissan Qashqai - 920
41. Mini Countryman - 863
42. Suzuki Vitara - 861
43. BMW Serie 1 - 842
44. Volvo XC40 - 842
45. Alfa Romeo Tonale - 837
46. Opel Mokka - 826
47. Audi Q5 - 819
48. Mercedes GLC - 780
49. Toyota C-HR - 775
50. Audi A1 - 770
Gruppi e marchi
La classifica dei gruppi vede sempre al primo posto il gruppo Stellantis, che a ottobre ha immatricolato 33.721 veicoli, il 5,01% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Tra i suoi tanti marchi, crescono Alfa Romeo (+22,93%), Citroën (+50,32%), Fiat (+26,1%), Lancia (+16,4%), Leapmotor (+176,92%) e Opel (+2,74%). Calano invece DS (-18,25%), Jeep (-22,16%), Maserati (-38,04%) e Peugeot (-23,21%).
Leggera flessione per il gruppo Volkswagen, con 21.700 registrazioni e un calo dell’1,44%. Continua a crescere Cupra (+53,86%) insieme ad Audi (+1,09%) e Skoda (+8,8%), mentre scendono Lamborghini (-44,07%), Seat (-24,47%) e Volkswagen (-10,81%). In calo il gruppo Renault (13.582 targhe, -8,07%), con segno meno sia per il marchio della Losanga (-14,96%), sia per la Dacia (1,75%).
In crescita i gruppi Toyota (+0,97% e 11.355 veicoli) e BMW (+5,8%, 7.995). Calano Ford (-33,33%), Mercedes (-6,15%), Hyundai (-13,76%), Kia (-9,34%), Nissan (-9,24%) e Suzuki (-26,86%). Salgono BYD (+260,1%), Omoda & Jaecoo (+280,7%), Honda (+58,58%), MG (+12,8%), Lynk & Co (+71,43%), il gruppo DR Motors (+13,97%), EMC (+151,75%) e DFSK (+101,61%). Giù Porsche (-24%), Ferrari (-11,76%), il gruppo Jaguar Land Rover (-26,19%, con un -100% per Jaguar, che non immatricola auto) e Tesla, che perde il 47,11%.
Le alimentazioni
Le ibride plug-in guadagnano il 124,9% (9.833 immatricolazioni contro le 4.373 dello scorso anno), per una quota di mercato che passa dal 3,4% dello scorso anno al 7,7%. Segno decisamente positivo anche per le elettriche (in attesa di capire quanto peseranno davvero gli incentivi statali): a ottobre crescono del 25%, passando dal 4% al 5% del mercato. Segno più anche per le ibride non ricaricabili: +5,6% complessivo (+2,9% per le full hybrid, +6,9% per le mild hybrid), con una quota che passa dal 42,8% al 45,5%. Prosegue, per contro, il calo delle motorizzazioni tradizionali: quelle a benzina scendono del 17,6% (dal 27,5 al 22,9% del mercato), mentre il gasolio perde il 29,6% (dal 13,1% al 9,3%). In ripresa il Gpl (+4,6%) e una sola immatricolazione per il metano.
Tutti i dati del mercato
I commenti di Unrae e Motus-E
Secondo l'Unrae, l'associazione delle Case estere, occorrerà attendere per valutare l’effettivo impatto degli incentivi, che però rimangono una soluzione non risolutiva: “Quello a cui abbiamo assistito è, purtroppo, un film già visto", osserva il presidente Roberto Pietrantonio. "Un lungo periodo di attesa che congela il mercato, una fiammata improvvisa che brucia le risorse in pochissimi giorni e infine il rischio che la domanda torni a rallentare, in attesa del successivo provvedimento”. Emerge però un segnale positivo: l’interesse crescente degli italiani verso la mobilità elettrica”. Per questo motivo l’Unrae sottolinea la necessità di “superare la logica emergenziale per abbracciare una visione strutturale, con misure di medio-lungo periodo: una vera politica industriale per l’auto, una revisione coerente della fiscalità delle vetture aziendali, una pianificazione coordinata tra istituzioni e rappresentanze del settore”.
Di avviso analogo anche Motus-E, l’associazione della filiera della mobilità elettrica: “Il clamoroso boom delle domande per gli incentivi è la testimonianza chiara di un interesse per questa tecnologia, che può essere valorizzato per recuperare terreno sul resto d’Europa”, spiega il presidente Fabio Pressi. “Adesso occorrerà fare tesoro dell’esperienza delle ultime settimane” per la creazione di “un grande piano nazionale per l’auto, esteso a fattori abilitanti strategici come l’infrastruttura di ricarica, che accompagni l’industria attraverso la transizione tecnologica in atto e dia una direzione chiara al mercato”.
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