Texa, grazie alla sua nuova divisione Tmd (Telematics Mobile Diagnostics) dedicata alla gestione da remoto delle flotte aziendali, lancia un nuovo dirompente servizio nel mondo della telematica e della diagnostica predittiva, aprendo i suoi 15 milioni di dati, normalizzati, anche a realtà terze, tra cui anche i concorrenti: “Grazie a 500.000 officine in tutto il mondo gestiamo milioni di dati su oltre 450.000 veicoli connessi in Europa - auto, ma anche moto, mezzi speciali, furgoni, truck, addirittura imbarcazioni - che possiamo avere solo noi. Grazie a un importante investimento li abbiamo normalizzati da fine anno o inizio 2022 potremmo aprirli a tutti coloro che ce lo chiederanno per poter costruire nuovi servizi”, commenta Roberto Moneda, neo general manager della divisione. Tra coloro maggiormente interessati a questa mole di dati che riguarda i mezzi di trasporto, figurano naturalmente le assicurazioni. “Siamo già in contatto con i colossi del settore interessati alla nostra soluzione”, precisa a noi di F&B Moneda, ma anche i governi, e in particolare i ministeri dell’Economia, per esempio per sapere se le auto monitorate risultano o meno assicurate.
Rivoluzione diagnostica. Dall’essere un importante “telematics service provider”, Tmd di Texa diventerà così il primo “Diagnostic Service Provider” al mondo, fornendo l’enorme mole di big data in suo possesso, processata grazie all’intelligenza artificiale e al machine learning, sia al mondo del fleet management, del car sharing e delle assicurazioni, sia a tutte le altre realtà del settore che non possiedono Know-how diagnostico o ne possiedono solo una parte. “Vogliamo riscrivere le regole della telematica per le mobilità del futuro, cambiando il paradigma, avendo praticamente tutte le informazioni dell’auto, il 95-97% circa, contro il 30% degli altri, che solo un’autofficina può avere”, spiega Moneda, sottolineando la ferma intenzione della società di Monastier di Treviso di diventare un “Super Provider”, in grado di dialogare e offrire soluzioni avanzate ai cosiddetti “Mass Mobility Provider”, i più grandi operatori al mondo della mobilità, con cui Texa realizza già il 6% del proprio fatturato. “Già nel corso del 2021, rispetto allo scorso anno, con le nostre soluzioni abbiamo aggiunto ai nostri clienti ben sei nuovi segmenti di mercato, oltre alle classiche gare pubbliche e private, ai grandi noleggiatori e ai gestori di flotta”, spiega Moneda. “Ora con questa soluzioni siamo pronti alla rivoluzione della diagnostica che, a metà del 2022, comporterà una trasformazione anche della manutenzione predittiva”.
Scoglio possesso dei dati. Moneda è sicuro di poter costruire questo nuovo business sulla gestione del dato che, come scritto, Texa ha in casa. Ma, malgrado la società veneta abbia un ottimo rapporto con le Case, tanto che, ad esempio, "con il gruppo Volkswagen lavoriamo per un sistema di diagnostica proprietaria attraverso un nostro odb" spiega il manager, propio le Case potrebbero mettersi di traverso nell'utilizzo dei dati riguardanti l'auto. Che, in presenza di una legislazione ancora carente, sono ancora nelle disponibilità del Costruttore.
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