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Lexus
Toccare, non guardare: così lavora il Black Butterfly

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Uno schermo touch? Sì, ma non come tutti gli altri. Parola di Lexus, anzi del suo ingegnere Moto Takabatake, project manager della task force Vision & Strategy, in sostanza il team che ha sviluppato la tecnologia alla base del sistema chiamato Black Butterfly: una nuova interfaccia uomo-macchina che promette di portare più sicurezza e più ergonomia a bordo dei modelli del brand premium di Toyota entro la fine del decennio, a partire dalla versione di serie della concept LF-ZC.

Driver oriented. Lo abbiamo incontrato nella cornice dell’installazione “A-Un”, ispirata alla nuova tecnologia e allestita in uno degli spazi espositivi dell’area Emporio 31, in via Tortona, a Milano, teatro di molti eventi del Fuori Salone nel corso della Design Week 2025 (fino al 13 aprile: qui potete trovare tutti gli appuntamenti dedicati alle auto). Takabatake, con l’occasione, ha spiegato a grandi linee a Quattroruote come funzionerà il Black butterfly. “L’idea è quella di avere un sistema molto driver oriented, cioè focalizzato sul pilota (le nostre sono auto da guidare), per permettergli di gestire i sistemi di bordo e l’infotainment senza distrarsi dalla strada”.

Come due ali. Il segreto è uno schermo avvolgente dietro al volante che raccoglie tutte le informazioni, rendendo superflua la presenza di uno schermo centrale. Questo quadro strumenti non è piatto ma curvo, con le due estremità, a stregua di ali, che si avvicinano al volante, diventandone quasi dei satelliti, a portata di mano del guidatore. “Lo schermo”, spiega il tecnico, “si trova sulla linea visiva del conducente. Perciò non lo costringe, come fanno altri sistemi, a guardare al centro plancia e magari in basso, distogliendo gli occhi dalla strada. Le regolazioni touch poi sono gestibili senza staccare del tutto le mani dal volante”.

Voce e gesti. Va da sé che l’interfaccia sviluppata da Toyota-Lexus integra un sistema vocale evoluto, basato sull’intelligenza artificiale, e uno gestuale. La soluzione, spiega ancora Takabatake, “consentirà di puntare con il dito attraverso il parabrezza e i finestrini indicando un edificio e domandando nello stesso tempo con la voce: Che cos’è questo? L’IA di bordo potrà dare informazioni turistiche, storiche o pratiche, per esempio prezzi e disponibilità se si tratta di un hotel”. Ne abbiamo testato una versione sperimentale in Giappone, su un proving ground della Toyota - replichiamo - ed era molto promettente. “Grazie. L’ho sviluppato sempre io con il mio team”, risponde con malcelato orgoglio Takabatake.

Pronto a spiccare il volo. Il Black Butterfly, e le tecnologie correlate che si porta dietro, sono ora in fase di messa punto finale. Lo vedremo, ma questo il suo “papà” non lo dice, sul modello di serie che deriverà dalla concept car LF-ZC, berlina coupé a propulsione elettrica d’impronta molto sportiva, svelata per la prima volta al Salone di Tokyo del 2023. Sarà poi gradualmente esteso agli altri modelli nuovi in agenda dal 2028 in avanti.

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