Alla Camilluccia la conoscono tutti. E ne approfittano per fare due chiacchiere con lei quando, a bordo della sua "aperta", resta incastrata nelle strette vie di Monte Mario.

"Per arrivare dove abito io, devi essere molto, ma davvero molto concentrato. Bisogna volerlo fortemente per venire fino a qui e, una volta arrivati, per cercare posteggio. Dopo una settimana di esercizi e di concentrazione intensa, in genere, si raggiunge la meta e allora sento suonare il campanello. Una volta entrati, i miei ospiti si riposano, buttandosi sul divano, sfiniti".

Incontrare Cinzia Leone è come tuffarsi in una cascata di vitalità, di colori vivaci. Colori che dominano festosamente l'appartamento dove Lia, il suo cane, scorrazza abbaiando. L'attrice vive in una delle tante stradine che si aprono sulla Camilluccia e che si arrampicano su Monte Mario. "Vivo a Roma, ma qui è come stare in montagna. Sono tutte viuzze minuscole in salita, in discesa, piene di verde, di merli, di farfalle e, a terra, di cani. È un quartiere meraviglioso". Palazzi e abitazioni, ognuno col cancello automatico, dominano un intreccio di strade a doppio senso dove, però, può passare una sola macchina alla volta: "Si creano così dei faccia a faccia forzati, o meglio degli scontri, in cui si discute per ore su chi deve passare per primo e chi deve fare retromarcia? Anche queste sono esperienze di quartiere".

Crocevia di sensi unici, strade senza uscita, viuzze impegnative anche per la più semplice delle manovre. "Le prime volte un paio di specchietti me li sono portati via; poi, ho rigato tre o quattro sportelli e divelto la centralina di comando del cancello elettrico del mio garage. È una questione di misure: dopo un po' calcoli gli spazi, fai esercizio ed è fatta".

La Camilluccia è il classico quartiere borghese, silenzioso, rispettoso. "Ah, qui non ci sono le scene che si vedono a Napoli, dove ci si parla dalle finestre, o come al Tuscolano, con la televisione che si sente in strada, nei cortili. Qui se ti violentano per strada e passa qualcuno ti senti dire: 'Mi spiace, scusi, ma devo scappare dal dentista', oppure 'ho l'appuntamento con l'estetista, è l'unico buco che aveva', e ingranano la prima e se ne vanno. Sto esagerando, ovviamente, ma l'approccio della gente all'inizio è questo. Però, come in tutte le cose delle vita, se gratti un po' esce il cuore, palpitante e accogliente, delle persone".

Così è stato per lei, che con la sua effervescenza e la simpatia contagiosa appena arrivata nel palazzo ha dato una festa per i vicini. "Sono venuti tutti. Ci siamo divertiti tanto e ora non posso proprio dire che mi sento sola nel palazzo". Cinzia e Lia hanno una vita di quartiere intensissima: "Un gran da fare: farmacia, profumeria, macelleria, fornaio, poi via ai giardinetti, dove tutti gli extracomunitari mi riconoscono per via del cane. A dire la verità, nella zona Lia è più famosa della signora Ciampi?".

Poi c'è la vita in auto. "Gli amici mi dicono che dovrei comprare una macchina contemporanea, invece da tredici anni giro con una Peugeot '205 Roland Garros Cabrio'. È meravigliosa, perché non ha il tettino quindi vedi sempre il cielo. In queste sere mi è capitato di girare per il Lungotevere e di sentire l'estate che palpita, vedere i volti delle persone. Non c'è niente da fare, la cabrio è bella e per me è l'unico motivo per pagare cara una macchina. Certo, le BMW e le Mercedes decapottabili sono affascinanti, la Mazda con le porticine dietro sembra l'auto di Diabolic. Sono irresistibili, ma quando vedo che costano quanto un appartamento allora penso: mi compro un monolocale, ci metto quattro ruote, un impianto a gas e lo trascino per l'autostrada tipo camper!".

E i romani, al volante, nel traffico, come sono? "In auto diventiamo Mr Hyde: saliamo già con il braccio alzato per mandare a quel paese gli altri? Mi infastidiscono le persone che scaricano sul prossimo la propria rabbia senza ragionare, creando problemi, disordini inutili. Poi, non sopporto chi lascia l'auto in doppia fila e non sente il clacson che suona per ore. Dov'è andato, in un bunker? Mi commuove chi, invece, usa il cervello: non suona se sei in difficoltà, dà la precedenza agli incroci o ti dice 'vado via, vuole il posto?'. Ecco, io questi li abbraccerei".

Sulle auto veloci ha le idee molto chiare. "Ma certo che siamo tutti affascinati dalla velocità: significa attraversare il tempo, in un senso di libertà assoluta, di onnipotenza. Bisogna però, ragionare sul fatto che siamo umani: sfidi i limiti della vita, ma, se non stai attento, ti ritrovi abbracciato a un palo". Fra una manovra funambolica per uscire dal suo strettissimo garage e una foto sulla sua Peugeot ci dice orgogliosa: "Che macchina fantastica! Non ha il servosterzo: e allora? No, non la cambierò. Sa perché? Una volta un ragazzo mi vede e fa all'amico: 'Oh, guarda, c'è Cinzia Leone'. E l'altro: 'E chi è?'. 'Un'attrice'. 'Ma va? ti pare che un'attrice giri con una macchina così?'. 'Sì, perché lei è una di noi'. Ecco: è stato il più bel complimento che ho ricevuto".