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Itinerari in auto
Da Modena a Reggio Emilia, nelle terre di Matilde

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Un viaggio nella storia d'Italia, tra castelli, rocche e palazzi rinascimentali: il tragitto che vi proponiamo oggi per la rubrica "Itinerari in auto" ci porta da Modena a Reggio Emilia: un centinaio di chilometri che permettono di vedere l'Emilia Romagna sotto un punto di vista diverso dal solito, tra paesaggi incantevoli e antichi borghi tutti da scoprire. L'ideale per una gita fuori porta nella Fase 2, con la raccomandazione di controllare in anticipo le aperture dei luoghi di interesse. 

Non solo motori. L'Emilia è anche una terra di castelli e di testimonianze medievali ricche di fascino, come quelle che qui vi suggeriamo di andare a visitare. Si parte da Modena e si lascia la città della Ghirlandina, il campanile del suo Duomo, con la s.s. 9 in direzione di Reggio nell'Emilia. Dove, però, arriveremo solo dopo una serie di deviazioni che daranno al nostro percorso un sapore particolare. Prima sosta a Rubiera, comune dalla storia antica, dove si trova la Corte ospitale, un complesso monumentale cinquecentesco sorto per accogliere i viandanti e i pellegrini in prossimità del guado del fiume Secchia. Del resto, l'ospitalità di queste terre è ben rappresentata anche dai ristoranti della zona, uno dei quali (la Clinica Gastronomica Arnaldo) si trova in un'antica posteria, risalente agli inizi del XV secolo.

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L'itinerario in auto da Modena a Reggio Emilia

Alla volta di Scandiano. Da Rubiera si procede in direzione di Bagno sulla s.s. 9, che si lascerà per la s.p. 52 fino a raggiungere Scandiano, dove si può visitare la rocca, fortezza originaria del '300 trasformata nei secoli successivi dalle famiglie che l'hanno posseduta (dopo quella dei Boiardo, i marchesi Thiene e i principi d'Este) in dimora signorile e in palazzo rinascimentale: particolare attenzione attireranno lo scalone monumentale secentesco, concepito da Giovan Battista Aleotti, e i dipinti murali cinquecenteschi di Nicolò dell'Abate. A Borzano si arriverà poi con la s.p 37: anche qui, ecco un castello, citato per la prima volta nei documenti storici già nel 1070, raso al suolo dai Gonzaga nel 1350 e ricostruito nei secoli successivi.

Rotta su Canossa. Facciamo ora rotta su Canossa, raggiungibile con le provinciali 37, 21, 11 o 73 (quest'ultima più piacevole per chi guida): imperdibile è la visita dei ruderi del suo castello, situato su una rupe di arenaria, teatro dello storico perdono concesso dalla contessa Matilde all'imperatore Enrico IV, in attesa di essere ricevuto dal pontefice Gregorio VII, nel 1077. Il Museo Naborre Campanini ospita reperti provenienti dal castello, che consentono di rivivere l'epoca della nobildonna. Da Canossa ci si trasferisce, con le s.p. 73 e 23, alla vicina Quattro Castella, che conobbe un forte sviluppo nell'Alto Medioevo: quattro torri vi vennero erette tra il X e l'XI secolo, costituendo un importante sistema fortificato. Da visitare è il Castello di Bianello, una delle quattro rocche di Matilde costruite su altrettanti colli vicini e di pari altezza. A Reggio nell'Emilia, dov'è quasi d'obbligo una visita al Museo del Tricolore, consacrato alla bandiera nazionale,  si arriverà percorrendo la s.p. 53 e passando da Cavriago (s.p. 22, poi 28).

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Ruote da sogno a Reggio Emilia (foto Claro)

Da vedere: sogni a quattro ruote. Non è un museo, ma neppure un semplice atelier per la vendita di auto storiche e da collezione: è difficile definire Ruote da sogno. Ma questo non significa che non valga la pena prevedervi una visita, anzi. Nato dall'idea di Stefano Aleotti, imprenditore che ha fatto fortuna in tutt'altro settore, ma che ha sempre apprezzato le vetture con una storia importante alle spalle, Ruote da sogno è diventato oggi un altro dei tanti punti di riferimento per gli appassionati nel territorio della Motor valley emiliana. Chi vi entra, può avere l'immediata sensazione di trovarsi in una delle tante esposizioni museali dedicate alle auto nel nostro Paese, notoriamente amante delle quattro ruote: la cura e l'ordine con il quale le oltre 800 moto vintage (che coprono un arco che va dal 1916 agli anni 80) e il centinaio di vetture classiche sono presentate confermano di primo acchito questa impressione. La differenza, però, è che tutti i veicoli presenti, oltre a essere funzionanti, certificati e coperti da garanzia, sono anche acquistabili. Chi è interessato, ma anche chi è solamente desideroso di ammirare vetture di pregio, può così aggirarsi tra Alfa Romeo, Maserati, Lamborghini, Porsche, Ford da competizione e Mercedes, disponibili per un giro di prova qualora si fosse intenzionati a staccare un assegno per portarsele a casa. La loro preparazione viene curata nell'attigua officina, dove meccanici esperti collaborano con abili artigiani specializzati (tappezzieri, verniciatori, battilastra) che ancora oggi costituiscono un patrimonio inestimabile per la terra emiliana. Uno showroom è poi dedicato alla Vespa, che ha fatto la storia d'Italia su due ruote, con esemplari che vanno dalla fine degli anni 40 ai 60. Alla fine, anche se non intendete comprare nulla, uscirete sazi di bellezza motoristica.

IL VIAGGIO IN CIFRE

Distanza totale: 102,3 km

Tempo di percorrenza: 2 ore (soste escluse)

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