Quasi regale, come la Rolls-Royce, ma con un genoma più sportivo: è l’identikit della Bentley, fra i marchi più affascinanti e prestigiosi d’Oltremanica. Il brand ha una storia fatta di competizioni - importanti le partecipazioni alla 500 Miglia di Indianapolis e alla 24 Ore di Le Mans - e innovazione motoristica (celebri i suoi propulsori d’alluminio), ma anche di difficoltà finanziarie e passaggi di proprietà. Gli stessi che portano la Bentley a essere, già dagli anni 30, un sotto brand della Rolls-Royce per finire, nel 1998, sotto l’ombrello Volkswagen. Oggi, le vetture made in Crewe sono tra le preferite da chi ha il sangue blu e dai paperoni del mondo, disposti a spendere qualunque cifra per avere un’auto con la ‘B’ alata fatta su misura…
Tailor Made antico. In casa Bentley, sinonimo di bespoke è Mulliner, dal cognome di una famiglia, attiva inizialmente nel campo della selleria, le cui origini risalgono addirittura al 1559, ai tempi del regno di Elisabetta I. Nel 1760 l’azienda è incaricata di costruire e manutenere le carrozze in servizio nella Royal Mail. Nella seconda metà del XIX secolo, Robert Bouverie Mulliner decide di concentrare l’attività nella costruzione di carrozze a propulsione meccanica. La collaborazione col marchio automobilistico britannico inizia nel 1923, quando HJ Mulliner realizza su misura una Bentley 3 litri a due posti: è solo la prima delle 240 auto allestite per la Casa dalla carrozzeria Mulliner nel corso degli anni 20. Una partnership consolidatasi nei decenni successivi. Nel 1952 esordisce la creazione più famosa di HJ Mulliner: la rivoluzionaria R-Type Continental, la sportiva a quattro posti più veloce dell'epoca. E nel 1957 è il turno dell'altrettanto iconica Flying Spur. Infine, nel 1959 Mulliner diventa parte della Bentley.
Il bespoke odierno. Attualmente, tutti i rivenditori autorizzati hanno la possibilità di accompagnare il cliente nella personalizzazione di una vettura sfruttando una “personal commissioning guide”, ovvero una guida alla commissione su misura. Tuttavia, ricorda la Casa madre, “se il cliente richiede qualcosa che va oltre il catalogo, Mulliner può esaminare le richieste da realizzare on demand. Se necessario, è possibile persino una ‘co-creazione’, ovvero una consulenza progettuale con il team di progettazione Mulliner”. A essere valutata è, prima di tutto, l'idoneità della richiesta e la sua fattibilità tecnica. I contenuti di customizzazione vengono installati direttamente sulla linea produttiva oppure montati sull'auto dopo la produzione, nell'officina Mulliner. I clienti che si avvalgono di questi servigi oscillano fra il 10 e il 15% del totale.
Il prezzo dell’esclusività. Il costo degli extra è commisurato a blasone e listini in gioco, ça va sans dire. Per esempio, la selezione di un colore dalla gamma di vernici Mulliner può costare tra 6 e 10 mila euro a seconda della finitura, solida, metallizzata o perlata. Una tinta personalizzata può avere un prezzo compreso fra 8 e 14 mila euro. E se il cliente desidera una finitura satinata il conto può salire oltre i 26 mila euro. Fra le richieste più gettonate figurano ricami personalizzati, soglie d'ingresso su misura (cioè incisioni sul battitacco), kit di styling dedicati e combinazioni di colori uniche. E c’è persino chi ha deciso di far verniciare una Bentley nel colore del suo smalto per unghie preferito…
Il perimetro del fattibile. I soldi non possono comprare tutto, comunque: anche per la Bentley, ci sono limiti a ciò che è possibile realizzare, principalmente correlati alle norme d’omologazione su sicurezza ed emissioni. Perciò, non è possibile apportare modifiche significative all'esterno delle auto, in quanto ciò avrebbe un impatto sui dati di consumo Wltp. Mentre, in termini di materiali applicati, il confine combacia con ciò che il costruttore ritiene eticamente corretto o meno: “una volta un cliente ci chiese di usare pelle di serpente per rivestire gli interni della sua auto. Abbiamo dovuto gentilmente rifiutare”. Il Medio Oriente è la regione da cui arrivano le richieste più stravaganti, anche se sono gli Stati Uniti ad assorbire la maggior parte dei veicoli by Mulliner.
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