"Il confronto serva a chiarire se Fiat, come strategia industriale, sta guardando allo stesso traguardo che hanno le Case automobilistiche europee, cioè il 2020, o se invece ha deciso di fermarsi al 2000". Con queste parole, piuttosto dure, si è espresso il ministro dell'Ambiente Corrado Clini a Radio Anch'io, chiedendo che all'incontro di sabato 22 settembre tra i vertici del gruppo Fiat e il governo italiano sia fatta chiarezza sui mancati investimenti nel settore delle auto elettriche, praticamente "snobbate" dal Gruppo Fiat-Chrysler e invece destinate a essere incentivate proprio dai principali governi mondiali. Clini si era già espresso in merito alla posizione della Fiat sulle auto eletriche lo scorso maggio.
Il futuro delle fabbriche. L'incontro di sabato è stato fissato principalmente per delineare il futuro degli stabilimenti italiani del gruppo e delle migliaia di operai coinvolti, dopo le dichiarazioni di Marchionne in merito ai cambi di strategia sul progetto Fabbrica Italia e l'annunciata presentazione del nuovo piano industriale: governo e sindacati hanno chiesto a gran voce un incontro prima della diffusione dei piani, cercando garanzie contro l'ormai conclamata sovraccapacità produttiva in Europa e i rischi di dolorose chiusure.
Elettriche. Sergio Marchionne si è sempre dichiarato scettico nei confronti delle elettriche. La Fiat ha puntato sui carburanti alternativi, sul downsizing e sull'evoluzione della tecnologia attuale per ridurre le emissioni medie di CO2, ma non ha al momento né modelli ibridi né modelli elettrici a listino, nè tanto meno ha presentato concept car su questo tema negli ultimi anni.
Redazione online
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