Che l’energia solare stia diventando sempre più rilevante lo dicono i dati e le stime dell’IEA (International Energy Agency): prima della fine dell’anno, si prevede che si raggiungeranno i 500 gigawatt provenienti da fonti rinnovabili, un nuovo record, per non parlare del fatto che si spende, a livello mondiale, più di un miliardo di dollari al giorno per lo sviluppo dell'energia solare. Il tutto con un trend di crescita che vede, all’opposto, le quote di carbone, gas naturale, nucleare e petrolio in calo. Sempre secondo l’IEA, l'elettricità prodotta dall'eolico e dal solare fotovoltaico raddoppierà nei prossimi cinque anni. Secondo un rapporto del Global Systems Institute dell'Università di Exeter, nel Regno Unito, questi numeri dimostrano che il mondo ha raggiunto "un punto di svolta solare irreversibile a livello globale", al termine del quale l'energia solare diventerà la forma più efficiente ed economica di generazione di elettricità.
La ricerca, denominata "The Momentum of the Solar Energy Transition", prende in considerazione la maturità relativa e la sofisticazione tecnologica delle varie forme di generazione di energia, da oggi al 2060. Secondo gli studiosi inglesi, il fotovoltaico avrà un’accelerazione tale da portarlo a dominare il mix energetico globale entro il 2050 e già entro il 2044 contribuire per più della metà della produzione di energia elettrica mondiale, in contrasto con altre forme, come ad esempio l'eolico terrestre e l'idroelettrico, che, nel lungo periodo, dovrebbero diminuire.

Perché il fotovoltaico sta avendo (e, pare, continuerà ad avere) così tanto successo? Gli autori della ricerca sottolineano le grandi innovazioni tecnologiche che hanno aumentato l’efficienza degli impianti, con le celle di perovskite, che stanno progressivamente riducendo i loro problemi di instabilità e, grazie ai rendimenti più elevati e prezzi unitari più bassi, potrebbero rivoluzionare il mercato. Anche semplicità, modularità e replicabilità su vasta scala degli impianti solari giocano a loro favore, senza dimenticare l’impatto delle politiche di sussidio e finanziamento. La ragione fondamentale dell’avanzata dell’energia solare è però la costante diminuzione del costo di produzione dell'elettricità ad esso associato: dal 2010 al 2020, il costo livellato dell'elettricità (LCOE) nel settore è sceso del 15% ogni anno (anche se negli ultimi due anni ha rallentato, passando al 3%) e nello stesso periodo la capacità installata mondiale di energia solare è aumentata del 25% ogni anno. Una crescita maggiore rispetto alle altre fonti rinnovabili (nello stesso periodo, l’eolico terrestre è cresciuto solo del 12% su base annua), ma ci sono delle criticità: innanzitutto, le reti dovranno essere ampliate e potenziate per integrare questo maggiore apporto, inclusa la gestione dell’intermittenza del flusso. Ma uno dei maggiori rischi, secondo gli autori, è che le catene di approvvigionamento potrebbero essere poco preparate per una diffusione così rapida.
L’ultimo report della IEA peraltro sottolinea anche che, nel 2030, la quota di carbone, petrolio e gas naturale nell'approvvigionamento energetico globale sarà ancora al 73%: dopo decenni all’80% è un’ottima notizia, ma se la domanda dei combustibili fossili rimane a livelli elevati, non è affatto sufficiente per raggiungere gli obiettivi climatici globali nelle tempistiche previste. Ecco perché le stime e le previsioni dell’Università di Exeter vanno prese con le pinze, anche alla luce dell’instabilità politica mondiale che, nel breve-medio periodo, può rimescolare decisamente le carte.
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