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Motor Valley Fest
La transizione europea? "Un assist alla Cina"

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La transizione ecologica dell’industria automobilistica mondiale procede, ma con forti differenze territoriali e notevoli difficoltà: è il dato su cui concordano diversi rappresentanti di istituzioni e aziende. Che hanno partecipato a un dibattito tenutosi al Motor Valley Fest 2024 di Modena (2-5 maggio) moderato da due giornalisti di Quattroruote, Roberto Lo Vecchio e Lorenzo Facchinetti. Tema centrale, l’avanzata delle aziende cinesi a livello globale, specie in Europa: "È pesante l’errore delle istituzioni Ue nell’imporre obiettivi troppo ambiziosi all’industria in termini di auto elettriche", ha argomentato John Bozzella, ceo di Alliance for automotive innovation. "Il bando alle termiche nel 2035 è un assist alla Cina, che ne sta approfittando. L’azione del legislatore negli Usa porterà a effetti simili a quelli nell'Unione Europea, ma in modo più graduale e aperto a tecnologie diverse".  

Situazione incerta. Concorda con queste riflessioni Marco Stella, presidente del gruppo componenti Anfia, l'associazione della filiera: "Oltretutto, chi si è rapidamente convertito all’elettrico ora deve fare i conti con un rallentamento delle vendite globali delle vetture a batteria. Un problema aggravato dalla fine degli incentivi in diversi Paesi". Questo trend di mercato, secondo Stella, ha messo in difficoltà pure quei fornitori che si sono rapidamente adeguati.

"La politica ci faccia sapere". Anche Marco Bonometti, presidente OMR Automotive, punta il dito contro "la politica europea e la sua ossessione elettrica: Bruxelles è responsabile di quanto sta avvenendo, ossia dell’invasione cinese. Anni fa, ci ha promesso che ci fosse energia pulita entro il 2030. Niente di tutto questo si sta avverando. Il dazio Ue anti Cina è del 10%, mentre il dazio cinese anti Ue è del 25%. Ora la politica fa in parte retromarcia in vista delle elezioni di giugno 2024: che si decida. Il Dragone insidia la filiera automotive ora, ma in futuro saranno a rischio la chimica e altri settori".

Da minaccia a opportunità. Secondo Gianluca Forneris, Ceo di Cecomp, "le aziende italiane hanno la forza e la capacità di reagire alla minaccia cinese. Che può diventare un’opportunità". Mentre stando a Giuseppe Molinari, Presidente Cciaa Modena e presidente Centro Studi Tagliacarne, esiste un "secondo rischio: quello di programmare troppo a lungo termine, nel 2035. Le cose possono cambiare, e parecchio, da qui a quella data puntando sull’intelligenza artificiale". Infine di Andrea Bozzoli ceo di HPE Group, per cui serviranno "preziose ricerche, sviluppo e innovazione per trovare altre soluzioni, come nell’IA, senza limitarsi alle batterie delle auto elettriche".  

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