Servizi
How to
Fleet&Business
FORUM
seguici con
NEWS
seguici con
LISTINO
seguici con
USATO
seguici con
How to
seguici con
Fleet&Business
seguici con
Industria e Finanza

Automotive
Dal settore arrivano trimestrali negative in serie

SFOGLIA LA GALLERY

Ieri il gruppo FCA ha registrato un crollo del titolo in Borsa di oltre il 15% a causa della decisione di rivedere al ribasso i target al 2018 dopo un secondo trimestre descritto come “duro”  dal nuovo amministratore delegato Mike Manley. La società italo-statunitense non è, però, la sola realtà del settore a lanciare chiari segnali negativi sull'andamento dei suoi risultati finanziari. Tra ieri e oggi, grandi aziende come la General Motors, la Ford, la Daimler e la Nissan hanno presentato al mercato trimestrali con utili in calo e, in alcuni casi, con la contestuale revisione al ribasso degli obiettivi annuali. 

GM paga la politica commerciale di Trump. La General Motors ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto di 2,4 miliardi di dollari, in calo del 2,8% rispetto al pari periodo dell'anno scorso a causa, in parte, dell'aumento dei costi dell'acciaio e dell'alluminio e del contesto valutario sfavorevole, mentre l'utile pre-tasse è sceso del 13,3% a 3,2 miliardi e il fatturato dello 0,6% a 36,8 miliardi. Per quanto la società guidata da Mary Barra abbia superato le attese degli analisti nel trimestre con un utile per azione di 1,81 dollari, contro attese di 1,78, alla fine è stato lanciato un avvertimento sull'intero anno. La General Motors prevede infatti un utile per azione di 6 dollari, contro le precedenti stime tra 6,3 e 6,6 dollari, flussi di cassa per 4 miliardi e non più di 5 miliardi e un utile netto inferiore di 1 miliardo rispetto al 2017, quando invece pensava di aumentarlo di 500 milioni.   

Su Ford pesano l'F-150 e la Cina. In serata è stata la volta della Ford. La Casa di Dearborn ha visto l'utile netto calare in un anno da 2,05 miliardi a 1,07 miliardi a causa dei problemi riscontrati nella produzione del proprio modello popolare, il pick-up F-150, e in Cina, e ha anche deluso le attese degli analisti. L'utile per azione si è attestato a 27 centesimi dollaro, contro i 31 previsti dal mercato, su un fatturato in calo da 39,85 a 38,92 miliardi. Sono stati rivisti al ribasso anche i target, con un utile visto tra 1,3 e 1,5 dollari per azione, contro il precedente intervallo tra 1,45 e 1,7 dollari, per tener conto di oneri di ristrutturazione quantificati in ben 11 miliardi di dollari per i prossimi tre o cinque anni, nonché di un aumento dei costi per le materie prime, dovuto, come nel caso della GM, alle politiche commerciali protezionistiche volute dal presidente Trump.

Mercedes penalizza Daimler. Il secondo trimestre si è rivelato difficoltoso anche per la Daimler a causa di alcuni problemi affrontati dalla Mercedes. Il gruppo tedesco ha registrato un calo del fatturato da 41,21 miliardi a 40,76 miliardi, dell'utile operativo del 21% a 2,64 miliardi e dell'utile netto da 2,44 miliardi a 1,73 miliardi. Anche in questo caso, il mercato è rimasto deluso: gli analisti si aspettavano ricavi per 42,48 miliardi e un Ebit di 2,76 miliardi. La Daimler aveva comunque già anticipato a giugno un andamento negativo per la sua divisione auto Mercedes-Benz per le conseguenze di un aumento dei costi produttivi legato ai dazi reciproci imposti da Cina e Stati Uniti. La Daimler, la prima realtà del settore a mettere in conto gli effetti negativi delle politiche protezionistiche, ha comunque confermato oggi i target annuali comunque rivisti al ribasso proprio a giugno: è sempre previsto un leggero aumento per i ricavi, come anticipato a primavera, ma è atteso anche un lieve calo dell'utile operativo.

Materie prime e cambi influenzano la Nissan. L'ultimo segnale negativo per l'intero settore è arrivato dal Giappone con la Nissan che ha subito un calo dei profitti netti, trimestrali del 14% a 115,8 miliardi di yen, dell'utile operativo del 28,8% a 153,3 miliardi e dei ricavi dell'1,6% a 2.760 miliardi. A pesare sono stati cambi e aumento dei costi per materie prime, ma la Casa di Yokohama ha comunque confermato le stime per l'intero esercizio fiscale al 31 marzo 2019, sempre che la situazione non peggiori come paventato dai suoi concorrenti tramite il taglio delle previsioni.

COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO

ultimo commento
ultimo intervento

Automotive - Dal settore arrivano trimestrali negative in serie

Siamo spiacenti ma questo utente non è più abilitato all'invio di commenti.
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it