“Le prime parole sono naturalmente per Sergio: tutti quelli che lo conoscevano hanno dei grandi ricordi su di lui e sui suoi anni in Ferrari. Costruiremo un futuro grande quanto il passato per Ferrari anche grazie al suo operato e noi gliene saremo eternamente grati”. Il presidente John Elkann, al debutto nella sua nuova veste in occasione della presentazione del piano industriale Ferrari, ha sottolineato come lo stesso senso di ambizione che per anni ha motivato Sergio Marchionne vive anche nell’approccio del nuovo amministratore delegato, Louis Carey Camilleri. “Lui e la mia famiglia, che ha la Ferrari nel cuore da cinquant’anni, lavoreremo al massimo per il futuro del Cavallino”.
Non solo target finanziari. “Ogni volta che vengo qui sento la magia di questo scrigno di innovazione. E oggi che è diventata la mia casa lo percepisco ancora di più”, ha dichiarato l’ad. "Il nostro obiettivo non è soltanto quello di raggiungere target finanziari, ma quello di continuare ad alimentare i sogni dei nostri clienti. E anche se stiamo presentando il nuovo piano quinquennale, la nostra attenzione è su dove saremo fra 10, 20 o 30 anni: è questa la prospettiva su cui deve lavorare la Ferrari”.

Il modello ad assetto alto si chiamerà Purosangue. Il piano della Ferrari per il futuro è quello di suddividere la gamma in quattro parti: supersportive, come la 812 Superfast, granturismo, come la Portofino, serie speciali, come la 488 Pista e Icona, le fuoriserie come la Monza presentata oggi (e che vi sveleremo questa sera), che avranno un peso crescente nella strategia del marchio. L’accento cade subito sulle gt: “Non voglio sentire la parola Suv nella stessa frase di Ferrari. Mi dispiace per chi può farlo a cuor leggero, ma per noi non sarà così. Il nostro modello ad assetto alto si chiamerà Purosangue e verrà presentato alla fine del piano. Sarà versatile e spazioso, ma sarà una Ferrari in tutto e per tutto. Da ferrarista tradizionale ero scettico. Ma dopo aver visto gli sketch di design sono diventato un sostenitore di questo progetto".

Nel 2022 60% della gamma sarà ibrida. "Il nostro know-how in materia di powertrain, inoltre, continuerà a essere trasferito dalla Formula 1 ai modelli di serie: nel 2022, alla fine del nostro piano, il 60% della nostra gamma sarà ibrido. E con il passare degli anni andremo ancora oltre con la percentuale dell’elettrificazione". Anche il secondo annuncio atteso è arrivato: oltre alla crossover, arriverà anche l’ibrido. E in quantità massicce.
Obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili. "I nostri obiettivi sono ambiziosi, ma sono costruiti su un meticoloso piano di lanci di prodotto". È così, usando quello stesso aggettivo “ambiziosi” con cui il titolo era crollato in Borsa dopo la sua prima uscita pubblica, che Camilleri ha ribadito la fiducia nella capacità della Ferrari di centrare i suoi target per il futuro. Sgombrando il campo da ogni residuo dubbio al riguardo. “Non ho mai detto che quei target erano irraggiungibili. Ero ad da sei giorni e non volevo promettere cose che non sapevo di poter mantenere”, precisa al riguardo l’ad. "Rimane un piano ambizioso, ma è basato su un piano concreto che ci porterà a raggiungere quegli obiettivi”.
Target confermati e dividendo in crescita. La Ferrari conferma i target per l’anno in corso, ritoccando al rialzo le spese per capitale, portate da 450 a 650 milioni di euro. Per la fine del piano industriale, soprattutto, è stato ribadito il raddoppio dell’Ebitda rettificato annunciato da Marchionne, che passerà dal miliardo del 2017 alla forbice 1,8-2,0 miliardi al termine del piano, con una tappa a 1,3 miliardi nel 2020. L’Ebitda margin passerà così dal 30% nel 2017 al 34% nel 2020 e oltre il 38% alla fine del piano. Antonio Picca Piccon, il direttore finanziario del marchio, ha anche annunciato un aumento del dividendo per gli azionisti, che raggiungerà il 30% dell’utile netto, e un buy back delle azioni per un totale di 1,5 miliardi di euro. L’operazione si svolgerà nell’arco dei prossimi quattro anni, naturalmente in accordo con la cash generation.
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