La filiera automobilistica europea reagisce in maniera nettamente divergente alla conclusione del "trilogo" europeo sulle normative Euro 7. L'associazione dei costruttori Acea esprime soddisfazione, pur manifestando comunque dei timori per alcuni aspetti del regolamento, mentre i fornitori, riuniti nella Clepa, ribadiscono la loro delusione per un esito dell'iter legislativo poco ambizioso.
La posizione dell'Acea. In particolare, l'organizzazione presieduta da Luca de Meo parla di "importante pietra miliare" nella definizione dei nuovi standard per le emissioni, soprattutto perché "garantisce certezza" per le attività di pianificazione degli investimenti per il futuro. "Anche se comprenderemo tutti i dettagli solo quando avremo valutato l’intero documento, notiamo che i negoziatori interistituzionali hanno principalmente scelto di dare priorità alle sfide orientate al futuro, come le emissioni dei freni dei veicoli leggeri e i requisiti delle batterie di quelli elettrici. Anche i limiti sulle emissioni di scarico e le procedure di prova per i veicoli pesanti sono stati notevolmente rafforzati", ha commentato il direttore generale Sigrid de Vries.
Sfide comunque notevoli. Ora, però, l'associazione chiede alla Commissione europea di "elaborare una solida legislazione secondaria il più rapidamente possibile" per concedere al settore i tempi necessari per adeguarsi alle nuove regole. Tuttavia, non manca di rilevare una serie di difficoltà tecniche da superare. "È importante notare che molte delle nuove disposizioni comportano sfide tecniche e di investimento significative in un momento cruciale della transizione della mobilità verso le emissioni zero", ha aggiunto de Vries. "Poiché gli elementi chiave devono ancora essere decisi attraverso la legislazione secondaria, continueremo a lavorare per garantire standard Euro 7 realistici entro i limiti imposti dalla legislazione primaria". "Non dobbiamo sottovalutare gli enormi progressi compiuti dai produttori europei di veicoli nella riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dal trasporto su strada. Infatti, tra la prima norma Euro e la prima versione Euro 6, le emissioni sono state ridotte di oltre il 90%. I maggiori miglioramenti nella qualità dell’aria saranno ottenuti sostituendo i veicoli più vecchi sulle strade dell’Ue e attraverso una rapida elettrificazione", conclude il direttore generale dell'Acea.
La delusione della Clepa. Delusi, invece, i fornitori, che hanno sempre esortato le istituzioni europee a varare un regolamento più vicino alle proposte severe della Commissione europea che ai pareri più morbidi di Europarlamento e Consiglio Ue. In ogni caso, la Clepa sottolinea come sia stato raggiunto un "compromesso leggermente più ambizioso rispetto alla posizione del Consiglio, in particolare sui valori limite", ma non manca di ribadire la sua insoddisfazione. "La proposta della Commissione avrebbe potuto essere attuata con qualche importante tutela. L’accordo, invece, elimina gran parte della proposta della Commissione", ha affermato il segretario generale Benjamin Krieger. "È positivo vedere progressi sui limiti delle particelle frenanti che consentono un’ulteriore valutazione delle prestazioni dei veicoli ibridi e a celle a combustibile e qualche miglioramento su NOx e dimensione delle particelle. Tuttavia, una maggiore ambizione sarebbe stata tecnicamente ed economicamente fattibile".
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it