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Industria e Finanza

Stellantis
Tavares: "Nessuna operazione di consolidamento sul tavolo"

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Carlos Tavares torna a parlare dell'inevitabile consolidamento del settore automobilistico, determinato dalla transizione energetica e dall'espansionismo delle Case cinesi. Il manager portoghese ha paventato la possibilità che in futuro rimangano solo cinque grandi costruttori, ma ha assicurato che tra questi ci sarà sicuramente Stellantis: tuttavia, almeno per il momento, sul tavolo dell'amministratore delegato non ci sono dossier per eventuali operazioni di acquisizione o fusione, nonostante le continue voci su progetti di collaborazione o alleanza con altre realtà del comparto: l'agenzia Bloomberg, per esempio, ha pubblicato un pezzo di analisi per cui "Volkswagen, Renault e Stellantis stanno pensando l'impensabile", e cioè "esplorare legami con rivali giurati per produrre veicoli elettrici più economici e respingere minacce esistenziali". Sul tema, però, Tavares è stato netto durante una tavola rotonda con la stampa americana: "Voglio sgombrare il campo da tutte le speculazioni su questa faccenda del consolidamento. Ora siamo concentrati solo sull'esecuzione del piano Dare Forward. Abbiamo abbastanza da fare. Non ci sono discussioni in corso".

La minaccia cinese. Dunque, Tavares non pensa a nuove operazioni straordinarie, ma è indubbio che le pressioni siano crescenti. I cinesi sono sempre più aggressivi grazie a un'offerta di elettriche a basso costo con cui puntano a conquistare larghe fette dei maggiori mercati e una risposta potrebbe arrivare proprio dal consolidamento del settore: eventuali alleanze potrebbero ridurre i costi di sviluppo e consentire anche agli occidentali di sfornare Bev a prezzi convenienti. Del resto, il dirigente portoghese sta lanciando da tempo avvertimenti inequivocabili: "In questo momento i cinesi sono la principale minaccia, sono gli unici che possono vendere elettriche allo stesso prezzo delle vetture termiche visto che dispongono di un vantaggio competitivo in termini di costi pari al 30%".

No ai dazi. Sulla questione dei possibili dazi per frenare l'invasione cinese, il manager ha ribadito la sua nuova posizione. Se fino a qualche anno fa riteneva necessario alzare barriere tariffarie, oggi è convinto che chiedere forme di protezionismo non sia l'ideale. "Non voglio alcun tipo di protezione, perché siamo un'azienda globale, quindi non sarò protetto ovunque. Devo affrontare i concorrenti ed essere in grado, attraverso le mie capacità, di competere con loro", ha spiegato Tavares. "Qualunque cosa il mondo occidentale deciderà in termini di protezionismo non risolverà il problema nel resto del mondo. Dovrò affrontare i concorrenti cinesi in America Latina, dovrò affrontarli in Africa e Medio Oriente, dovrò affrontarli in Asia. Quindi, l'eventuale protezione negli Stati Uniti o in Europa non è per me sufficiente perché devo battagliare nel resto del mondo, il che significa che la mia unica opzione è prendere di petto la questione e combattere. Ed è quello che stiamo facendo". Tavares ha citato la Citroën ë-C3 e il suo prezzo, sotto i 25 mila euro, sottolineando l'intenzione di lanciare anche negli Stati Uniti un modello a batteria nella stessa fascia.

Il caso Leapmotor. A tal proposito, Tavares non ha fornito delle tempistiche, ma ha sollevato la questione delle preferenze dei consumatori statunitensi e la loro propensione verso veicoli di grandi dimensioni che richiedono pacchi di batteria di maggior stazza e tendono così a spingere i costi al rialzo. Per ridurli, si dovranno apportare dei cambiamenti alle catene di approvvigionamento, individuando sempre più fornitori in Paesi a basso costo: "La Cina non è il miglior luogo al mondo per l'approvvigionamento di componenti. La Cina deve affrontare la concorrenza dell'India, del Marocco o della Turchia e il Messico non è lontano. In questo approccio non dobbiamo difenderci dall'offensiva cinese. Possiamo anche noi essere offensivi", ha proseguito Tavares, sottolineando la possibilità di sfruttare i legami con la Leapmotor: "Se diciamo che è il quindicesimo marchio di Stellantis e che contabilizziamo le sue esportazioni al di fuori della Cina, allora va a nostro vantaggio". Inoltre, Stellantis potrà utilizzare la propria rete produttiva per costruire modelli della stessa Leapmotor. Tavares non ha risposto alle domande sulla possibilità di avviarne la produzione a Mirafiori, ma ha ribadito che qualsiasi fabbrica, in Europa come in Nord America, potrà farlo se si dimostrerà competitiva in termini di costi e qualità. 

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