Nel corso dell’appuntamento Multi-Solution Briefing, tenutosi a Tokyo, la Mazda ha delineato la strategia sui powertrain per i prossimi anni, confermando "l’approccio multisoluzione" che permetterà alla Casa giapponese di “affrontare in modo flessibile l’era dell’elettrificazione fino al 2030”. Questa strategia non punta al paradigma dell’auto elettrica a tutti i costi, ma a offrire ai clienti le opzioni più adatte in base alle loro esigenze e alle richieste del mercato, che si tratti di motori termici tradizionali, ibridi o a batteria.
I nuovi powertrain ibridi. Nel 2027 debutterà il nuovo motore ibrido Skyactiv-Z, che rappresenterà “il fulcro della gamma Mazda per i prodotti di piccole dimensioni”: caratterizzato da un numero ridotto di componenti e centraline di controllo, offrirà bassi consumi, prestazioni elevate e rispetto degli standard Euro 7. Il primo modello a montare questo nuovo motore sarà la prossima generazione della Mazda CX-5.

Una nuova piattaforma per le Bev. Sviluppata interamente dalla Mazda, la nuova architettura per auto elettriche si potrà adattare a diversi tagli di batteria e tipologia di carrozzeria. Il primo modello a sfruttare la nuova piattaforma arriverà nel 2027, dopo la Mazda 6e presentata a gennaio: sarà prodotto in Giappone e commercializzato a livello globale, con batterie sviluppate insieme alla Panasonic. Nello stesso periodo arriverà anche una nuova Suv elettrica, di cui non sono stati forniti ulteriori dettagli.
Flessibilità produttiva. Le strategie della Mazda per i prossimi anni prevedono anche uno snellimento dei processi produttivi, in particolare sulle linee a flusso misto: l’obiettivo è continuare a utilizzare gli stessi impianti per produrre tutti i modelli della Casa, compresi quelli elettrici, con soluzioni che abbattono fino all’80% i tempi di allestimento e dell’85% gli investimenti iniziali di capitale. In questo modo sarà possibile una maggiore flessibilità in risposta alle variazioni delle richieste del mercato. La Casa giapponese punterà inoltre a rafforzare le partnership attuali (come quelle con Changan Automobile, Toyota e Denso) e cercarne di nuove, per mantenere gli “standard qualitativi, massimizzare le competenze” e al tempo stesso ridurre i costi e gli investimenti previsti per i prossimi anni, da 2.000 a 1.500 miliardi di yen.
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