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Industria e Finanza

La crisi dell'auto
La Lombardia a Bruxelles: "L'Europa corregga i suoi errori"

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L’assessore lombardo allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, è intervenuto alla plenaria del Comitato delle Regioni, l'assemblea dei rappresentanti locali e regionali della Unione Europea, per esortare ancora una volta le istituzioni continentali a "correggere i gravi errori" delle politiche sul settore automobilistico e a procedere con un "cambio di passo". Ancor più dopo "l'insufficiente" provvedimento di modifica delle sanzioni per lo sforamento dei limiti emissivi. Infatti, per Guidesi è necessario ben altro: "Serve una modifica radicale del regolamento e della strada intrapresa rispetto al calcolo delle emissioni, serve ridare alla nostra industria la possibilità di poter riprendere a fare le auto più belle al mondo".

L'allarme su crisi e prospettive. L'assessore lombardo, che è intervenuto alla plenaria in qualità di presidente dell'Automotive Regions Alliance, ha quindi lanciato di nuovo l'allarme sulla "profonda crisi" dell'industria dell'auto, come dimostrato da una capacità produttiva di costruttori e fornitori ferma al 75% e sulla "drammatica prospettiva, a livello continentale, di perdere mezzo milione di lavoratori da qui ai prossimi anni". A tal proposito, Guidesi ha ribadito le sue critiche contro politiche Ue che hanno individuato nel motore elettrico l’unica via per attuare la transizione ecologica e hanno così fornito "un assist" ai concorrenti extraeuropei, cinesi in primis: "L'automotive é ciò che di meglio dal punto di vista industriale rappresenta l'integrazione europea e le basi su cui si è fondata l'Unione. Non c'è regione in Europa che non ci abbia mai avuto a che fare. Paradossalmente è la stessa Unione Europea, attraverso la Commissione, ad averne determinato la messa in crisi. Da anni i cinesi sviluppano le batterie elettriche e grazie al clamoroso assist europeo hanno trasformato la loro peculiarità in opportunità commerciali, in un settore che fin lì mai avevano affrontato".

Bisogna puntare su una pluralità di tecnologie. Ecco perchè serve un netto cambio di rotta, puntando sulla "neutralità tecnologica" e quindi sulle opportunità offerte dall’idrogeno, dai biocarburanti, dal biometano o dai carburanti sintetici. Guidesi ha citato "la trasformazione di raffinerie in bioraffinerie per produrre il biocarburante che alimenta un’auto o un veicolo commerciale a motore endotermico", definendola "un’ottima operazione ambientale che abbassa notevolmente le emissioni: non si può limitare la ricerca e l’innovazione tecnologica imponendo un’unica strada, così si ferma l’innovazione, così non si raggiungono gli obiettivi ambientali, così l’indotto va ad altri e la nostra industria viene cancellata. A tutto questo si aggiungono i dazi appena confermati dall'amministrazione Usa e i costi energetici, ulteriori fattori che ci danneggiano dal punto di vista della competitività", ha proseguito l'assessore, lanciando un appello alle istituzioni continentali: "È più che mai necessario e urgente cancellare scadenze insensate e restituire libertà d’azione all'industria rispetto a cosa poter offrire al mercato in piena 'neutralità tecnologica'. Dobbiamo dire semplicemente ai cittadini che possono muoversi come ritengono purché non inquinino. E dobbiamo ridare a tutti i cittadini europei la possibilità di potersi permettere un’auto europea. Dobbiamo correggere gli errori e guardare al futuro, scongiurando quello che si configura come il più grande suicidio economico della storia industriale", ha concluso Guidesi. 

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