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Industria e Finanza

Gruppo Renault
Conti in rosso per le partecipazioni nella Nissan

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La recente decisione del gruppo Renault di rivedere il trattamento contabile della partecipazioni detenute nella Nissan impatta pesantemente sul conto economico della Régie: il primo semestre si è chiuso con una perdita di 11,185 miliardi di euro, a fronte dell'utile di 1,293 miliardi del pari periodo dell'anno scorso. Come detto, il rosso è di natura esclusivamente contabile perché dal 30 giugno scorso le azioni Nissan sono valutate sulla base delle quotazioni di Borsa e non più con il metodo del patrimonio netto. il che ha determinato la necessità di registrare una perdita non monetaria di ben 9,3 miliardi. Senza questo impatto negativo, il conto economico mostra un utile di 461 milioni di euro, comunque in calo rispetto a un anno fa, quando era stato registrato un avanzo, sempre al netto della Nissan, di 1,469 miliardi. 

Segnali di resilienza. Detto questo, secondo i vertici aziendali, gli altri principali parametri economici lanciano segnali di "resilienza" per l'intero gruppo. Il fatturato è cresciuto del 2,5% a 27,64 miliardi (+3,6% a cambio costanti), con il Ramo Auto in miglioramento dello 0,5% a 24,49 miliardi (+1,6% al netto degli effetti valutari). Il gruppo, che ha beneficiato della crescita dei volumi e del miglior mix di prodotto per annullare le conseguenze di un contesto di prezzi e mercati sfavorevoli, ha però visto il margine operativo lordo scendere da 2,175 miliardi a 1,653 miliardi, per un'incidenza sui ricavi in calo dall'8,1% al 6%. Nelle sole attività automobilistiche, il dato è peggiorato da 1,6 miliardi a 989 milioni (dal 6,6% al 4% in percentuale sul fatturato) anche per colpa di un mix di prodotto negativo legato al minor peso dei veicoli commerciali e alla crescita delle elettriche. Alla luce delle voci straordinarie, come l'impatto della Nissan, il risultato operativo è passato da un utile di 1,9 miliardi a una perdita di 8,4 miliardi. Male il rendiconto finanziario, con flussi di cassa per appena 47 milioni di euro, contro gli 1,3 miliardi di un anno fa. 

Le prime parole di Provost. Per i prossimi mesi, il gruppo si aspetta un "deterioramento della dinamica del mercato automobilistico con una maggiore pressione commerciale esercitata dai competitor e un ulteriore calo del canale retail". Tuttavia, il nuovo amministratore delegato, François Provost, è convinto che il costruttore abbia tutte le carte in mano per affrontare i prossimi mesi. "Disponiamo di tutte le basi per avere successo", ha detto il top manager. "Team impegnati, un piano prodotto solido, un posizionamento chiaro dei brand e un'organizzazione innovativa". Detto questo, "in un contesto di mercato difficile, i risultati del primo semestre non sono stati in linea con le ambizioni iniziali", ma la Renault "ha già lanciato una serie di misure per raggiungere gli obiettivi. La reddittività di Renault Group si riconferma un punto di riferimento del settore e siamo determinati a mantenere questo standard", ha continuato Provost. "La roadmap è chiara: garantire la continuità della nostra strategia accelerando al tempo stesso la trasformazione. In questo contesto di forte rottura, ci concentriamo su ciò che sappiamo fare bene: gestire i team, dare priorità agli investimenti sui prodotti, fornire le migliori performance del settore e fare affidamento su un'esclusiva rete di partner. Sono convinto che Renault Group sia in buona posizione per creare valore, ai massimi livelli e in modo continuativo, per gli anni a venire", ha concluso il successore di Luca de Meo. 

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