Henrik Fisker, con un'email informale, ha comunicato direttamente a Quattroruote che lascia con effetto immediato l'azienda da lui fondata. Che qualcosa stesse per accadere, va detto, era nell'aria. L'azienda non naviga in buone acque, perlomeno sotto il profilo finanziario e a Los Angeles si parlava da tempo di sempre più accese discussioni nella direzione. Nella mail, infatti, Fisker addebita la sua decisione a "numerose e fondamentali diversità di vedute con il management riguardo la business strategy".
Offerta cinese. Ancora non abbiamo avuto modo di parlare con il danese, ma è assai probabile che tali incomprensioni siano legate all'intenzione, recentemente ribadita, di Tony Posawatz (che l'anno scorso, su indicazione degli azionisti, ha scalzato Fisker dal ruolo di Ceo) di vendere la maggioranza della Casa. S'è parlato molto, negli ultimi giorni, di un interessamento da parte delle cinesi Geely e Dongfeng, che avrebbe offerto per l'85% del pacchetto azionario appena 350 milioni di dollari: nulla, rispetto al valore che la società aveva appena due anni fa. Torna incerto, dunque, il destino della Fisker (intesa come marca), dopo i tanti problemi seguiti al lancio della Karma e alla scelta del governo Usa di sospendere i prestiti federali che avevano garantito il primo sviluppo della piccola industria di Anaheim, in California. G.L.P.
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