Fino a non molti anni fa, le auto potevano solo essere comprate. Certo, si poteva scegliere la formula di pagamento - in contanti o a rate costanti per un numero di mesi prestabilito - ma all’acquisto, se si era un privato consumatore, non c’era alternativa. Le società, invece, potevano contare su formule più evolute in virtù delle particolari caratteristiche delle vetture aziendali, oggetto di agevolazioni fiscali e soggette, in genere, a un uso intensivo, quindi destinate a una precoce sostituzione, in media ogni tre o quattro anni. Per questo motivo, storicamente, le imprese hanno potuto contare su formule ad hoc, come il leasing finanziario e il noleggio a lungo termine.
Anche per i privati. Dalla prima decade degli anni 2000 queste opzioni, offerte da società indipendenti oppure da emanazioni delle stesse case automobilistiche, le cosiddette captive, sono state progressivamente estese anche ai privati. Dapprima il leasing, da qualche anno anche il noleggio a lungo termine (Nlt). Ma mentre il primo è a tutti gli effetti un’operazione finanziaria con poche differenze rispetto all’acquisto a rate (l’unica sostanziale, oltre alla struttura del finanziamento che, in questa situazione, prevede sempre un anticipo, un canone mensile e una maxi rata finale, è la possibilità, a fine periodo, di riscattare la vettura), il secondo è completamente diverso. Dunque, per capire se quella del noleggio è una formula che può convenire oppure no a un privato, è opportuno riepilogarne le caratteristiche. E le possibili "trappole".
Tutto compreso (o quasi). La prima cosa da sapere è che nell’acquisto finanziato l’auto è intestata all’acquirente (cointestata, se è in leasing). Nel noleggio, invece, è di proprietà di una società specializzata nell’attività di locazione, che la mette a disposizione, per un periodo di tempo e una percorrenza prestabiliti (nella maggior parte dei casi, tre o quattro anni), del proprio cliente, garantendogli anche una serie di servizi collaterali: polizza RC auto, coperture kasko, incendio e furto, atti vandalici, infortuni del conducente eccetera (eventualmente con una franchigia), manutenzione ordinaria e straordinaria, soccorso stradale, gestione dei sinistri e delle multe. Unica esclusione dal pacchetto dei servizi è quella della tassa automobilistica, fino a non molto tempo fa a carico della società di noleggio, ma che il parlamento ha deciso nel 2020 di spostare in capo all’utilizzatore (quasi tutti gli operatori, però, offrono comunque al proprio cliente il servizio di pagamento del bollo, in genere senza sovrapprezzo rispetto all’importo della tassa che, ovviamente, resta a suo carico). Oltre a tutto ciò, il cliente può richiedere alcuni servizi opzionali: per esempio, un treno di gomme invernali, una vettura sostitutiva (di solito fornita solo in caso di ricovero dell'auto superiore alle otto ore di officina, il cosiddetto fermo overnight) e la preassegnazione di una macchina della stessa categoria di quella scelta, in attesa che quest'ultima venga consegnata al noleggiatore dalla Casa.
Durata e percorrenza. Come accennato, le caratteristiche principali del noleggio sono due: la durata della fornitura e la percorrenza. Entrambi questi dati devono necessariamente essere fissati in sede di preventivo (e poi confermati nel contratto). Da essi, infatti, dipende il valore che avrà l’auto alla fine della locazione e, di conseguenza, il canone, che per una parte è composto proprio dalla quota mensile di perdita di valore del bene. Com'è noto, infatti, più tempo passa dall'immatricolazione e più aumenta la percorrenza, più la vettura si svaluta. Questa perdita, stimabile in anticipo anche grazie al servizio di previsione del valore futuro offerto da Quattroruote Professional, costituisce una delle componenti del canone, insieme con la quota parte mensile del costo dei servizi, che, a sua volta, s'impenna con l’anzianità della vettura. Tra l'altro, proprio per questo motivo nei contratti è indicato l'ammontare del rimborso per ogni chilometro percorso in meno rispetto a quanto stabilito e, al contrario, dell'extra costo (sempre più alto del rimborso), in caso di esubero. Attenzione, dunque, a non barare in sede di preventivo, pensando di risparmiare: alla fine il conto potrebbe essere piuttosto salato.
Fai-da-te vs senza pensieri. Insomma, acquisto e noleggio sono formule completamente diverse. Nella prima bisogna occuparsi in prima persona di tutto (bollo, assicurazioni, manutenzione, riparazioni, cambio gomme ecc.), nella seconda di nulla o, comunque, solo di portare l’auto in officina o in carrozzeria in caso di tagliandi o riparazioni. Ovviamente tutto ciò ha un costo che va al di là del mero prezzo di ogni specifica prestazione. La società di noleggio, infatti, ha una struttura dedicata e deve legittimamente ricavare profitti dalla propria attività. In compenso, grazie al gran numero di auto che gestisce, ha un'enorme forza contrattuale, sia in fase di acquisto del bene dalla Casa, sia sui servizi (si pensi alle coperture stipulate direttamente con le assicurazioni o ai ricambi acquistati dai produttori o, ancora, al basso costo della manodopera ottenibile nelle reti di officine convenzionate). Alla fine, tutti questi sconti consentono di abbattere il costo finale rendendo il noleggio, a conti fatti e parità di condizioni, decisamente competitivo, come si può vedere negli esempi riportati in queste pagine.
Le variabili in gioco. Prima di entrare nel dettaglio, però, sono necessarie alcune premesse. Innanzitutto, come in ogni confronto, anche questo dev’essere omogeneo. Insomma, non è possibile paragonare un acquisto senza servizi con una locazione che, invece, ne è ricca. Sarebbero prodotti diversi, che non avrebbe senso mettere a confronto. In secondo luogo, essendo innumerevoli le variabili in gioco, ciascuno dovrà fare i propri conti in relazione al modello di automobile che vuole guidare, all’anticipo che può investire, alla durata del finanziamento o della locazione, e ai rischi, in termini di franchigie o scoperti sulle coperture assicurative, che intende assumersi. Insomma, ogni situazione fa storia a sé. Dunque, quando si affronta un'alternativa di questo tipo è necessario armarsi di pazienza, leggere bene le proposte commerciali, chiarire preventivamente ogni dubbio. In due parole: si deve essere pienamente consapevoli di ciò che si sta comprando.
Conclusioni. Confrontando varie proposte, a parità di servizi e coperture, emerge che il noleggio costa meno di un acquisto finanziato con valore futuro garantito e restituzione dell’auto, opzione che non conviene quasi mai esercitare in virtù del maggior valore che la macchina di solito ha al termine del periodo e che, quindi, può in alcuni casi far spostare la bilancia a favore dell’acquisto. Ma questa, come accennato, è un’altra situazione, che può essere confrontata con il noleggio soltanto se quest’ultimo prevede l’opzione di acquisto a un prezzo prestabilito. Cosa che, di solito, non accade. E, comunque, mai in fase di preventivo.
Noleggiare auto in stock. Nel noleggio a lungo termine classico, il cliente sceglie la marca, il modello, la versione, l’allestimento, gli accessori, il colore, proprio come in concessionaria. Al termine della configurazione, la società di renting proporrà al cliente un canone ad hoc e ordinerà l'auto direttamente alla Casa. Da qualche anno, però, il mercato è evoluto. Così, accanto al renting classico, alcuni operatori hanno iniziato a proporre esemplari in pronta consegna non configurabili. Si tratta del cosiddetto noleggio di auto in stock. La macchina è esattamente quella della fotografia, descritta nel testo, con gli accessori elencati. Prendere o lasciare. In genere, queste offerte sono limitate a un numero di esemplari ridotto - poche unità o poche decine - e non è possibile scegliere nemmeno durata e percorrenza, che tutt'al più vengono proposte in due coppie di ipotesi alternative: con un anticipo prestabilito o senza. In queste situazioni, il canone è più basso perché si tratta, appunto, di lotti di vetture uguali, che il noleggiatore compra in blocco a prezzi vantaggiosi dalla Casa che gliele offre. E sulle quali, oltretutto, costruisce un’offerta di noleggio limitata in termini di durata (2-3 anni) e percorrenza (10-15 mila km/anno) che permette di massimizzare il valore residuo a fine locazione (o - ed è lo stesso - di minimizzarne la perdita). Il vantaggio è il prezzo, lo svantaggio l’impossibilità di personalizzare l’acquisto. Si compra soltanto quello che c’è, quando c’è e alle condizioni proposte.
Incognita perizia. Il momento più delicato nel noleggio a lungo termine è la fine del contratto. Al termine della locazione, infatti, l'auto dev’essere restituita al proprietario - la società di renting - in perfetto stato. Ciò significa che qualsiasi danno (graffi o ammaccature alla carrozzeria, un cerchione rigato, un vetro scheggiato, una macchia sulla seduta di una poltrona, la mancanza di una chiave ecc.) sarà addebitato al cliente. E il conto, non prevedibile in anticipo, sarà salato. Per questo motivo può essere conveniente sfruttare la copertura danni - al costo della franchigia - per far ripristinare il veicolo poco prima della fine del periodo di locazione (facendo attenzione a eventuali danni non coperti, per esempio quelli al tetto o al rivestimento interno). In genere, però, se al termine del contratto il cliente ne stipula un altro, la società di noleggio tende a essere più benevola, diciamo così, o meno fiscale. In caso di chiusura tout court, invece, la perizia sarà implacabile (ma la stessa prassi viene seguita nell'acquisto finanziato con la formula del valore futuro garantito, se si opta per la restituzione del bene). Il noleggiatore, prima della scadenza della locazione, può proporre al proprio cliente l’acquisto del mezzo, anche se questa opzione generalmente non è prevista dal contratto. In ogni caso, non è possibile sapere in anticipo quale sarà il valore di riscatto, al contrario di ciò che accade nel leasing. La convenienza della proposta, dunque, potrà essere valutata soltanto in quel momento.
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