L’eterna corsa al trono del segmento premium premia anche quest’anno la BMW, capace di confermarsi al vertice delle vendite, sia di gruppo che di brand, e a superare per il secondo anno consecutivo la rivale Mercedes nonostante il calo delle vendite. In dettaglio, i bavaresi hanno chiuso il 2022 con 2.399.636 vetture consegnate ai clienti dai tre marchi in portafoglio (BMW, Mini e Rolls-Royce), il 4,8% in meno rispetto al 2021 per effetto del -5,1% del suo brand principe. Il marchio della Stella a tre punte, invece, ha registrato un calo dell’1%, con 2.043.900 veicoli, e ha così ridotto la distanza dal gruppo dell’Elica e aumentato il distacco dall’Audi. La Casa di Ingolstadt, infatti, ha visto le consegne scendere del 3,9% a 1.614.231 unità.
Le aree geografiche. Dal punto di vista geografico, il mercato europeo ha premiato la Mercedes, con una crescita dell’1% (+8% solo in Germania). La società di Stoccarda ha messo a segno performance positive anche in Asia (+1%), nonostante il -1% della Cina, e in Nord America, dove l’incremento del 3% è legato per la maggior parte al +4% registrato negli Stati Uniti, mentre ha subito una flessione del 27% nel resto del mondo. Il Vecchio continente ha sostenuto anche l’Audi, con consegne in crescita dell’1,2% grazie soprattutto a Germania (+18,7%), Italia (+1,6%) e Spagna (+1,4%). Il marchio dei quattro anelli ha, però, pagato l’andamento negativo degli Stati Uniti (-4,7%) e della Cina (-8,4%). Al contrario, il gruppo BMW mostra dati negativi in tutte le principali regioni: -7,5% in Europa (-6% in Germania), -3,5% in Asia (-6,4% in Cina) e -2,3% nelle Americhe (-1,3% in Usa). Tra l'altro, proprio negli Stati Uniti, si registra l'exploit della Tesla, che con 491 mila unità commercializzate ha conquistato il primo posto del mercato premium davanti alle 332.388 della BMW e alle 286.764 della Mercedes. Si tratta di un sorpasso storico: per la prima volta, un marchio americano conquista una vetta finora monopolizzata dai tedeschi.
Lusso ed elettrificate. Detto questo, bisogna segnalare come tutti e tre i costruttori tedeschi abbiano chiuso l’anno con tassi di crescita a doppia cifra in segmenti o prodotti ad alta redditività, il che conferma, ancora una volta, le loro strategie di spostamento verso la parte alta del mercato. Il gruppo BMW, per esempio, ha visto le vendite di auto a batteria salire del 107,7% (215.755 unità), con il marchio omonimo in crescita del 35,6% per tutti i modelli elettrificati (372.956 unità) e la Mini in aumento del 14,3% (60.839). In più, BMW M ha registrato un +8,4% (177.257), mentre la Rolls-Royce ha raggiunto il record storico di 6.021 vetture (+7,8%). A doppia cifra sono risultati i tassi di crescita anche di alcune linee di prodotto della Mercedes: le Maybach hanno riscontrato una crescita del 37%, le Classe S del 5% e le elettriche a batteria (esclusa la Smart) del 124% a 117.800 unità. A Ingolstadt, invece, i modelli elettrici aumentano del 44,3% (118.196 unità) e la gamma Sport sale al 15,6% (45.515).
Le prospettive. Per quanto riguarda il 2023, i responsabili commerciali dei tre player di riferimento per il mercato premium guardano ai prossimi mesi con cauto ottimismo nonostante i molti fattori di incertezza. Pieter Nota del gruppo BMW, per esempio, confida nelle virtù di una gamma di prodotti che è stata la “migliore risposta a un contesto operativo difficile”, mentre da Stoccarda, l’amministratore delegato Ola Källenius sottolinea l’intenzione di proseguire lungo il percorso intrapreso durante il 2022 con un nuovo aumento delle vendite di auto a batteria e di fascia alta. "Anche se stiamo ancora affrontando sfide economiche globali", afferma infine Hildegard Wortmann dell’Audi, "guardiamo al futuro con fiducia".
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