Il mercato italiano è sempre più all'insegna dell'ibrido (ricaricabile o meno): le vetture con l'aiuto elettrico hanno ormai ampiamente superato il 40% delle immatricolazioni, grazie al continuo ampliamento dell'offerta e al contestuale ridimensionamento della gamma di motori termici puri da parte delle Case. Il grafico sottostante (elaborato in base ai dati dell'Unrae) evidenzia il costante miglioramento delle quote di mercato negli ultimi dieci anni. Nel 2014, le ibride non arrivavano al 2%, ma cinque anni dopo la penetrazione era raddoppiata. Il grande balzo è arrivato nel 2020, con i nuovi requisiti sulle emissioni di CO2 e il relativo target dei 95 g/km, che hanno spinto i costruttori ad aumentare l'offerta di vetture elettrificate pur di evitare lo sforamento dei limiti e il pagamento di multe salate. Le ibride, non lontane dal 46,1% delle termiche pure, stanno crescendo grazie soprattutto alle non ricaricabili, che hanno superato le diesel nel 2021 e quelle a benzina l'anno dopo: oggi rappresentano oltre un terzo del mercato. A loro volta, le ibride non ricaricabili stanno ricevendo una spinta sostanziale dalle mild hybrid, la variante più leggera e meno costosa dell'ibridizzazione, grazie a batterie e motori elettrici più piccoli: dal 2020 rappresentano ormai i due terzi delle vendite delle auto a doppia propulsione senza spina.
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