Tokyo 2009: la tecnologia elettrica del futuro prossimo, quella ibrida del presente e le sfide del mercato. A vivacizzare un Salone dominato da questi temi, è la cascata di cavalli e cilindri della nuova Lexus LFA, una supersportiva che sarà prodotta in serie limitata in soli 500 esemplari e che noi di "Quattroruote" abbiamo già guidato nei 22 km del Nürburgring (il servizio è sul numero di novembre in edicola nei prossimi giorni).

A disegnare la LFA è stata una matita italiana, quella di Leonardo Fioravanti, che, oltre che negli spigoli della carrozzeria, ha lasciato impresse le sue iniziali nelle prime due lettere del nome. Il biglietto da visita della LFA non teme confronti: il telaio è realizzato in lega d'alluminio e per la scocca sono state utilizzate persino plestiche per limitare il peso (1.480 kg) e aumentare la rigidità torsionale. Magnesio, titanio e altre leghe leggere si trovano in molte componenti meccaniche.

Sotto il cofano (anteriore) batte un V10 di 4.8 litri che spara 560 CV e una coppia massima di 480 Nm. La trazione, ovviamente, è posteriore. I primi dati sulle prestazioni lanciano la LFA nella stratosfera delle supercar: 0-100 km /h 3,7 secondi e velocità massima di 325 km/h. Per assecondare la sua voglia di pista, gli ingegneri giapponesi le hanno "regalato" freni carboceramici, un cambio robotizzato a sei marce, sospensioni a quadrilaterali davanti e multilink dietro e un impianto di scarico tripartito, che rende la LFA ancor più aggressiva.

Per molto tempo nei piani alti della Toyota si è discusso sulla realizzazione di questa coupé, che va a sfidare Ferrari, Lamborghini, Porsche, Maserati e Aston Martin. Più di una volta il destino della LFA è stato molto, molto in bilico. Alla fine ha prevalso la volontà di farla, e oggi i giapponesi non hanno paura di proporla al prezzo record di 375.000 euro. (D.S.)