Più corsaiola di così non si può, parola di Anders Warming: la nuova Mini John Cooper Works GP, la declinazione più sportiva dell'intera gamma del marchio inglese, è arrivata alla seconda generazione, confermando il suo stile particolarmente aggressivo.
Cattiva dal muso alla coda. Tutti i dettagli di questo modello così peculiare presentano riferimenti al mondo delle corse: è il frontale, con la sua presa d'aria integrata nel paraurti, a dettare le linee guida di tutta la carrozzeria. Le bocche destinate al raffreddamento dei freni, con la loro tinta rossa, costituiscono una dichiarazione d'intenti difficilmente equivocabile. Il resto lo fanno i nuovi adesivi con le diciture "GP", gli audaci abbinamenti cromatici e qualche dettaglio ormai divenuto un vero e proprio marchio di fabbrica.
Estrattore e spoiler sono "veri". A rendere immediatamente riconoscibile la GP, sono prima di tutto i cerchi, con il caratteristico design a quattro razze, volutamente conservato e rinnovato solo superficialmente con un restyling che ne ha mantenuto l'impostazione di base. A ulteriore conferma del carattere del modello, le appendici aerodinamiche posteriori: lo spoiler in fibra di carbonio e l'estrattore non sono semplici elementi decorativi, ma hanno al contrario un ruolo effettivo nel generare deportanza e aumentare l'aderenza di quella che la Casa descrive come la "Mini più veloce di sempre". F.S.
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