Per presentare la nuova 488 Pista Spider la Ferrari non poteva che scegliere le coste della California. Il mercato statunitense, infatti, è da sempre il luogo dove vengono maggiormente apprezzate le sportive en plein air di Maranello: da qui la scelta di portare al debutto la cinquantesima “aperta” della sua storia proprio al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach.
720 CV en plein air. Come da tradizione, iniziata nel 2010, dopo la Scuderia Spider 16M e la 458 Speciale A, anche la 488 Pista si è trasformata in Spider, diventando, di fatto, la open top con il miglior rapporto peso/potenza dell’intera storia di Maranello: solo 1,92 kg/CV. Ciò è stato reso possibile dall’adozione dello stesso V8 biturbo della sorella con tetto fisso: il 3.9 litri, vincitore per tre anni consecutivi del premio International Engine of the Year, è l’otto cilindri più potente mai realizzato a Maranello e dispone di 720 CV, erogati a 8.000 giri/min, e di una coppia massima di 770 Nm, disponibile a 3.000 giri in settima marcia. Anche il cambio è lo stesso doppia frizione a sette rapporti della Pista, a sua volta derivato dalla GTB, abbinato alla trazione posteriore. Grazie a queste caratteristiche, la 488 Pista Spider riesce a scattare da 0 a 100 km/h in 2,85 secondi, a completare lo 0-200 km/h in otto secondi netti e a raggiungere una velocità massima di 340 km/h. L’aggravio di peso rispetto alla versione con tetto fisso è di 100 kg: con i contenuti opzionali di alleggerimento, come i cerchi di fibra di carbonio più leggeri del 20% rispetto ai forgiati da 20” di serie, la sportiva ferma l’ago della bilancia sui 1.380 kg a secco.
Nuovi dettagli e massima leggerezza. Con la rimozione del tetto, i designer di Maranello hanno riprogettato gran parte del posteriore della vettura, creando un nuovo cofano motore e aggiornando le coperture dei rollbar della 488 Spider. Le nuove soluzioni stilistiche sono state sviluppate con l’obiettivo di ottenere la massima efficienza aerodinamica, senza tuttavia snaturare l’essenzialità delle forme della sportiva. Gran parte delle componenti esterne è realizzata in fibra di carbonio, così come i modellati interni della sportiva: l’abitacolo sfrutta infatti soluzioni essenziali pensate per ridurre al massimo il peso della vettura. Al posto della moquette il pavimento della vettura è ricoperto con pedane d’alluminio mandorlato, mentre le classiche maniglie per l’apertura delle portiere hanno lasciato posto a dei laccetti di tessuto.
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