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Ferrari P80/C
La one-off più estrema di sempre - VIDEO

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Ferrari P80/C: è questo il nome della one-off più estrema della storia del Cavallino. Basata sulla 488 GT3, la sportiva è stata realizzata su commissione di un cliente di Hong Kong che ha voluto "rielaborare il concetto di una Ferrari Sport Prototipi, fornendone una rilettura moderna". Una Hero Car, come la definisce la stessa Ferrari, ovvero una vettura unica creata per dare il massimo sotto ogni punto di vista. I dettagli sul costo del progetto, curato dal Centro Stile Ferrari sotto la direzione di Flavio Manzoni, non sono stati svelati, così come le prestazioni della vettura che saranno immancabilmente superiori rispetto a quelle della 488 impegnata nei campionati GT.

Quattro anni di sviluppo. L'idea alla base della nuova P80/C era quella di creare una vettura ispirata alla storia del marchio di Maranello, con chiari richiami a vetture come la 330 P3/P4 e la Dino 206 S del 1966. Basata sulla 488 GT3, la versione da corsa della 488 GTB, la nuova one-off ha richiesto quasi quattro anni di sviluppo: il progetto, il più importante dell'intera storia delle one-off del Cavallino, è stato infatti avviato nel 2015. I tecnici di Maranello hanno curato nei minimi dettagli ogni aspetto della sportiva, coniugando le massime prestazioni con lo stile tipico del marchio. Rispetto alla 488 GT3, infatti, la P80/C è stata aggiornata tanto nell'aerodinamica quanto nella meccanica, con l'introduzione di componenti specifici pensati per garantire le massime prestazioni in pista.

La creazione della Ferrari P80/C

"Sotto" è una 488 GT3. La scelta del telaio è ricaduta su quello della versione sviluppata per le gare GT della 488 GTB che, oltre a garantire prestazioni elevate, dispone di un passo più lungo di cinque centimetri rispetto a quello del modello stradale, garantendo una maggiore libertà nella progettazione della vettura. Ciò ha permesso ai designer di allungare la coda della vettura sbilanciando in avanti le linee dell'abitacolo così da conferire alla P80/C un aspetto aggressivo. Come sulle sport prototipi degli anni sessanta il parabrezza avvolge visivamente l'abitacolo insieme ai finestrini laterali e ai montanti neri. Tra le altre citazioni a icone del passato come le 250 LM, Dino e 330 P3/P4 è presente anche il "tetto a visiera", composto da due archi che si congiungono centralmente. Nuove sono anche le prese d'aria ricavate sulle fiancate, così come tutte le componenti del kit aerodinamico, interamente realizzato con materiali compositi. Pur essendo totalmente di fibra di carbonio, la carrozzeria è stata verniciata nella tinta Rosso Vero e solo le parti che hanno una funzione strettamente tecnica hanno una finitura con la trama del carbonio a vista.

La one-off più estrema di sempre - VIDEO

Senza limiti. Trattandosi di una sportiva pensata unicamente per essere utilizzata in pista, la P80/C è stata alleggerita di tutto il superfluo, fari compresi. I classici gruppi ottici hanno infatti lasciato spazio a delle fessure, ispirate alle prese d'aria della 330 P3/P4, all'interno delle quali sono presenti dei Led. Non dovendo sottostare ai regolamenti imposti per le competizioni, la one-off dispone di componenti aerodinamici esclusivi, come lo splitter anteriore, che si abbinano a dettagli derivati dalla GT3, come i generatori di vortici del diffusore posteriore. Il risultato è un miglioramento del 5% dell'efficienza aerodinamica complessiva che, unito a un propulsore reso ancor più performante dall'assenza delle restrizioni imposte in gara, permette alla P80/C di raggiungere prestazioni ancor più elevate rispetto alle GT da competizione. La P80/C scende così al di sotto dei 1.260 kg di peso della 488 GT3 e il suo V8 biturbo da 3,9 litri raggiunge una potenza superiore ai 600 CV a 7.000 giri/min e 700 Nm a 6.000 giri/min imposti sulla variante omologata per le competizioni.

La one-off più estrema di sempre - VIDEO

Due anime. Il cliente che ha commissionato la P80/C, scegliendone anche il nome per celebrare la tradizione delle sport prototipi di Maranello, ha richiesto alla Ferrari di creare una vettura con due anime. In configurazione da pista la sportiva dispone di cerchi monodado da 18" e di un'ala riportata di fibra di carbonio, mentre nella versione da esibizione, sulla quale possono essere montati cerchi da 22", le appendici aerodinamiche possono essere asportate, così da valorizzare il design del corpo vettura. Gli interni ricalcano quelli della 488 GT3, proponendo però nuovi componenti laterali per la plancia e dei rivestimenti specifici per i sedili e i pannelli porta.

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