La Toyota rinnova al Salone di New York la Highlander, una Suv per il mercato americano. Costruita sulla variante “K” della piattaforma TNGA, questa sport utility, capace di offrire fino a otto sedute in alcune versioni, si aggiorna su tutti i fronti ed è spinta da un sistema ibrido di nuova generazione.
Ispirata alla RAV4. Siamo alla quarta generazione della Highlander, che è sempre più generosa nelle dimensioni. La lunghezza supera ora i 4 metri e 90 centimetri, mentre la capacità di carico va da un minimo di 456 litri dietro la terza fila fino a un massimo di 2.075 litri a sedili ripiegati. Se si parla di stile, netta è l’influenza della RAV4, che ha reso l’Highlander più sportiva. Gli interni, equipaggiati con uno schermo dell’infotainment da 12,5” negli allestimenti più ricchi (il display di serie è da 8’’) e con un impianto stereo JBL a 11 altoparlanti, hanno il wi-fi a bordo, la ricarica wireless e la compatibilità con l’assistente vocale di Amazon, Alexa In-Car, oltre che con i protocolli Apple CarPlay e Android Auto.
Non solo ibrida. Proposta sia a due sia a quattro ruote motrici, la Highlander in parte conferma e in parte modifica la gamma delle motorizzazioni. Sopravvive una versione “vecchia scuola” spinta da un V6 da 3.5 litri di cilindrata da 295 CV, mentre l’ibrida abbandona il sei cilindri in favore di un più parco quattro cilindri da 2.5 litri. Un benzina che, abbinato a due motori elettrici, produce una potenza di sistema di 240 CV e dichiara 6,9 l/100 km alla voce consumi (contro gli 8,4 del vecchio ibrido basato sul V6). Le Highlander AWD possono contare anche sul Dynamic Torque Vectoring e su due programmi di guida ottimizzati per i fondi più ostici, attivabili dal Multi-Terrain Select.
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