Il wrapping bianco e nero, il cui intento era quello di distogliere l’attenzione dalle forme, lasciava comunque pochi dubbi sull’aspetto definitivo della nuova Audi A3. E dopo averla guidata in anteprima ai primi di febbraio, in quegli stessi giorni ho avuto conferma del cambio di rotta durante una sneak preview della vettura senza veli. Quella che avrebbe dovuto debuttare a Ginevra e che arriverà nelle concessionarie italiane prima dell’estate, è una A3 decisamente più dinamica rispetto a tutte le altre generazioni che l’hanno preceduta. D’accordo, il sospetto poteva sorgere anche prima di vederla, considerato il nuovo corso stilistico Audi che ha bruscamente sterzato verso la sportività. Ma vista da vicino, e raccontata da chi ha seguito lo stile in prima persona, emergono dei dettagli capaci di impreziosire le prime impressioni.
Audi A3 2020: tutti i dettagli della quarta generazione - Ginevra 2020
Muscoli bene in vista. Le fiancate, per esempio, sono tutt’altro che banali. E qui la A3 si è concessa una licenza stilistica che la rende differente da tutte le altre Audi: la linea di cintura, che adesso sul resto della gamma viene spezzata in due in prossimità dei passaruota per renderli più muscolosi, qui è un tratto unico dal proiettore anteriore a quello posteriore, proprio come sul precedente modello. Ma sotto di essa, le lamiere s’incurvano verso l’interno e così i passaruota emergono e appaiono più muscolosi che mai. Il frontale, invece, segue a ruota quello delle sorelle: calandra esagonale di dimensioni importanti e proiettori dal taglio deciso. Nella fattispecie della A3, in presenza dei fari a matrice attiva il “dente” inferiore incorpora 15 piccoli Led, che cambiano motivo a seconda dell’allestimento e della motorizzazione. La coda, infine, è forse la parte dove hanno osato di meno: pulita, rassicurante e con una dalle forme poco ardite.
C’è un po' di Lamborghini. Ma con ogni probabilità è dentro che la nuova A3 farà invecchiare paurosamente in fretta il modello che l’ha preceduta. Anche in questo caso il leit motiv è il medesimo delle altre Audi di nuova generazione, con linee più decise e spigolose e un’importante iniezione di tecnologia. E sempre in tema di design, qui gli stilisti affermano addirittura di essersi ispirati alla Lamborghini Huracán: il (vago) richiamo, per chi non l’avesse ancora notato, è rappresentato dalle due bocchette d’aerazione riservate al guidatore, sistemate ai lati della palpebra della strumentazione. La quale, naturalmente, è digitale: un pannello da 10,3 pollici come base di partenza, per arrivare al Virtual cockpit riconfigurabile da 12,3” a richiesta.

Cambio a stick e Mib3. Spostando lo sguardo verso destra, balza subito all’occhio il grande tunnel a vasca, che in presenza di cambio automatico risulta ancor più pulito perché la leva non è più quella di dimensioni standard, bensì un piccolo stick shift-by-wire, stile VW Golf 8 per intenderci. Poco più su, il pomello per il volume e il cambio stazione/tracce audio è stato rimpiazzato da un comando a sfioramento rotondo, mentre il portaoggetti può fungere da vano di ricarica wireless. Anche il climatizzatore abbandona i precedenti pomelli zigrinati in favore di tasti, mentre in alto spicca lo schermo touch (con feedback acustico e non aptico come sui modelli superiori) da 10,1 pollici dell’infotainment. Basato sulla nuova architettura Mib3 già presente sui più recenti modelli del Gruppo, integra una eSim Lte e un hotspot Wlan, per sfruttare i servizi on line. Presenti l’assistente vocale intelligente e la connettività Apple CarPlay e Android Auto, sebbene queste ultime funzionalità siano per ora fruibili soltanto via cavo Usb; la modalità wireless arriverà nel corso dell’anno, al pari dell’assistente vocale Amazon Alexa. Quanto a dimensioni, infine, lo spazio resta in linea di massima quello offerto dal precedente modello: c’è un po’ più di agio per i gomiti (+3 cm di larghezza esterna) e il sedile è stato leggermente abbassato, per una maggior libertà sopra la testa e una seduta più sportiva.

Adas evoluti. Basata sempre sull’architettura Mqb, la A3 Typ 8YA si evolve anche in materia di Adas. Frenata automatica d’emergenza, assistente al mantenimento della corsia e regolatore di velocità passivo sono di serie su tutta la gamma. A richiesta è possibile accedere a un livello più elevato di guida assistita, con il cruise control attivo e il sistema di mantenimento della traiettoria che lavorano da 0 a 210 km/h supportando il guidatore anche nelle fasi di sterzata centrando la vettura nella corsia.
Ibrida mild, ibrida plug-in e a metano. In fase di prevendita - già aperta con consegne prima dell’estate - le motorizzazioni disponibili sono tre: 35 TFSI con il 1.5 turbobenzina da 150 cavalli, 30 e 35 TDI con il 2 litri a gasolio da 116 e 150 CV rispettivamente. Mentre in un secondo momento saranno introdotte numerose altre opzioni. Ci saranno il modello d’accesso alla gamma, la 30 TFSI con il 3 cilindri 1.0 turbobenzina da 110 CV (manuale e S tronic), e la variante mild hybrid a 48 volt della 35 TFSI con 150 CV. Arriveranno la 40 TDI (2.0 diesel da 190 CV e trazione quattro) e la sportiva S3 (2.0 TFSI da 310 CV), mentre in materia di propulsioni alternative sono previste la 30 g-tron con il 1.5 turbo-metano da 131 CV e la plug-in ibrida con il 1.4 TFSI proposto in doppia variante: 204 CV, come prima, e 245 cavalli. Con la sola carrozzeria Sportback (la 3 porte non verrà più prodotta), la A3 sarà disponibile in quattro allestimenti (base, Business, Business Advanced e S line edition).
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