Dietro allo stile della Alfa Romeo Tonale c’è un retropensiero piuttosto articolato, che attinge a piene mani dal Dna del marchio e da alcuni dei modelli più significativi della sua storia. Molto più terra a terra, da uomo della strada, posso dirvi che vista dal vivo è veramente bella. Ha una certa presenza scenica e una personalità ben distinta. Il tutto senza utilizzare un tono di voce gridato; il suo standing si manifesta attraverso linee misurate e ben piazzate. Simile nelle sembianze alla riuscitissima concept car presentata nel 2019, la Tonale è meno muscolosa di una Stelvio, le cui proporzioni sono ben diverse, ma l’impressione è quella di avere davanti una Suv slanciata, bassa e filante, ben più di quanto suggerirebbero le reali dimensioni che sono le più classiche del segmento d’appartenenza: 4,53 metri di lunghezza, 1,84 di larghezza e 1,6 di altezza.
Eredità illustri. Al di là dell’impatto esteriore e della soggettività, sono comunque interessanti gli spunti che hanno generato lo stile della Tonale, come ci ha raccontato il capo dell’Exterior Design Alessandro Maccolini. A definire la vista laterale c'è la GT Line: “Questo tratto preciso, che corre dal proiettore anteriore sino a quello posteriore sovrapponendosi alla linea di cintura, è molto importante perché definisce con rigore l’attitudine della vettura e la direzionalità del corpo vettura stesso. Facendo riferimento alle vetture storiche che ci hanno offerto degli spunti importanti troviamo vetture dai volumi pieni e tridimensionali come il Duetto e la Disco Volante, che con le loro fiancate potenti e dinamiche ci hanno guidato nella nostra ricerca”. Ma è il frontale, specie in un’Alfa, a dominare la scena. C’è dunque il cosiddetto Trilobo, l’elemento formato dal classico scudetto e dalle due principali prese d’aria laterali, ma un altro riferimento significativo è rappresentato dalla fanaleria: “Lo abbiamo definito 3+3, un layout che possiamo ritrovare nel passato su vetture iconiche come la SZ, la concept Proteo e, più recentemente, sulla Brera”. Piace che il motivo sia stato ripreso anche dietro, con i gruppi ottici a Led dinamici che, all’avvio, sembrano disegnati in tempo reale con la matita. Infine, lo stile dei cerchi di lega, con l’evoluzione del tema “disco telefonico” inaugurato negli anni Sessanta con la 33 stradale, che ha visto crescere di misura i fori circolari (oggi c’è più necessità di raffreddamento) fino a raggiungere dimensioni importanti sui modelli odierni, con una gamma ruote che sulla Tonale spazia da 17 a 20 pollici.

Dentro è un bel vedere. L’abitacolo della Tonale è accogliente. Prima di tutto, in termini di spazio: davanti c’è ariosità in ogni direzione e dietro, in quanto a centimetri per le gambe, i progettisti non hanno lesinato, grazie anche a un passo generoso di 268 centimetri. Il baule, con portellone ad apertura automatica, è privo di protuberanze o imperfezioni che possano interferire con l’organizzazione del carico e la Casa dichiara un volume di 500 litri. Il nostro Centro prove, a tempo debito, verificherà tutti questi valori. Il posto guida, pur se piuttosto alto da terra, offre una seduta tipicamente automobilistica, con le geometrie giuste. I rivestimenti e le finiture sono di livello e, sebbene ci siano zone in cui domina la plastica rigida (tunnel centrale in particolare), il tutto è ben confezionato e trasmette una sensazione di qualità; gradevole, in particolare, l’inserto retroilluminato a centro plancia, che cambia grafica a seconda che i Led siano accesi o spenti. Il focus, comunque, è sempre sul guidatore, il quale si ritrova per le mani il conosciuto volante a tre razze Alfa (con suggestioni dei “calici” di un tempo) e, più in basso, una leva del cambio piuttosto prominente, sotto la quale campeggia fiera una bandierina italiana. La selleria può essere rivestita, a seconda degli allestimenti, di pelle, Alcantara o di un tessuto in neoprene; potrà anche essere climatizzata, con riscaldamento e ventilazione per i posti anteriori.
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