I luoghi comuni, si sa, affliggono fin dalla notte dei tempi anche il mondo dell’auto. E quando si parla di Porsche quello più comune è sicuramente legato al suo modello più celebre, la 911. L’icona della Casa di Zuffenhausen viene tacciata di essere monotona, sempre uguale a se stessa. In definitiva: noiosa. Come tutti i luoghi comuni anche questo, naturalmente, si basa su presupposti - se non del tutto errati - perlomeno fragili e pretestuosi. La storia della 911 infatti non è soltanto ricchissima e varia, ma ci ha lasciato anche un magnifico esempio di come il più puro concetto di evoluzione possa incarnarsi nell’automobile.
Porsche 911 Turbo S Exclusive Series, personalità all'ennesima potenza
911: sempre uguale, sempre diversa. Figlia di 356, manifesto ingegneristico e stilistico del fondatore Ferdinand Porsche, la 911 è riuscita a passare indenne attraverso gli ultimi 50 anni, rimanendo fedele al suo spirito originale, ma anche a uno schema meccanico che sembrava destinato a essere bocciato dalla storia. Ognuna delle sette generazioni è stata espressione di un’epoca, sempre diversa e allo stesso tempo sempre fedele alla sua identità. E ogni modello, dalla prima 901 alla contemporanea 991, si è fatto ambasciatore di nuove tecnologie e di rivoluzioni ingegneristiche che spesso hanno fatto scuola. Ecco perché affermare che la “neun-elf” sia un’auto poco originale non è onesto, almeno da un punto di vista intellettuale. Anche perché, per rimarcare l’unicità dei propri modelli la Porsche, già a partire dagli anni ’70, si è inventata un programma ufficiale di personalizzazione. E non si tratta solo di un banale reparto di tuning, ma di un vero e proprio atelier che nasce all’interno dello storico stabilimento di Zuffenhausen. Anche questa divisione ha continuato a evolversi sino ai giorni nostri, parallelamente alla storia della 911, per assecondare richieste sempre più improbabili e originali da parte dei clienti.
Personalizzazione: lo stato dell’arte. La Porsche Exclusive Manufaktur – questo è il nome che ha assunto oggi la particolarissima sezione dell’azienda – è in grado di trasformare una 911 (e qualsiasi altro modello della gamma Porsche) in un oggetto unico al mondo. Gli artigiani e gli specialisti che ci lavorano possono intervenire per “customizzare” gli interni e gli esterni, la verniciatura, ma anche i cerchi e i sistemi di illuminazione, senza dimenticare l’ottimizzazione del motore e della trazione. La personalizzazione è un aspetto che oggi ha conquistato i clienti Porsche. Basti pensare che il 40% delle 911 vendute, prima di arrivare in concessionaria, passa dalla Exclusive Manufaktur per subire almeno una modifica, che naturalmente viene eseguita a mano. Una volta arrivati al momento dell’ordine, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si va dagli Aerokit ai pacchetti Sport Design, passando per i terminali di scarico sportivi, fino agli abbinamenti cromatici. Per non parlare poi degli interni, dove si può giocare con cuciture, decorazioni, materiali diversi e incisioni. La possibilità di intervento ha raggiunto un livello così elevato, che ormai si possono scegliere 600 opzioni diverse, sbizzarrendosi tra finiture principesche e una gamma colori praticamente sterminata.
Exclusive Series: il canto dell’artigianalità. Per dimostrare le potenzialità del proprio programma di personalizzazione, periodicamente la Casa di Zuffenhausen propone le Exclusive Series. Edizioni limitatissime, che ribadiscono la capacità di trasformazione estrema della 911. Chi può dimenticare la Speedster del 2010, prodotta in sole 356 unità in omaggio alla capostipite della gamma, oppure la Sport Classic del 2009 (solo 250 pezzi), capace di fondere modernità e tradizione come poche altre auto al mondo sono riuscite a fare. L’ultima in ordine di tempo è la 911 Turbo S Exclusive Series, che abbiamo potuto toccare con mano sulle strade che circondano Stoccarda. Prodotta in soli 500 esemplari, è una vera e propria opera d’arte su ruote. Per comprendere il livello di maestria che si nasconde dietro questa personalizzazione da mille e una notte, basterà citare la lavorazione dei cerchi. Per ottenere la raffinata colorazione bicolore, le ruote di lega vengono prima verniciate d'oro, per poi essere ricoperte interamente con uno strato di nero. A questo punto viene eseguita una lavorazione al laser per rimuovere l’ultimo strato di vernice, lasciando emergere delle sottilissime finiture a contrasto.
Al volante della Turbo S “artigianale”. All’interno, oltre alla targhetta specifica che indica il numero dell’esemplare – anch’essa realizzata rigorosamente a mano – spiccano i rivestimenti in fibra di carbonio, con una trama che nasconde una pigmentazione nella stessa tinta della carrozzeria. E siccome il livello di potenza di una “normale Turbo S” (580 CV) non sembrava ancora sufficiente, i maestri dell’atelier Porsche hanno anche messo a punto un kit di preparazione, che ha spinto il sei cilindri boxer da 3.8 litri fino a quota 607 CV (+ 27 CV). Guidare questa Exclusive Series è sbalorditivo. Non solo per le prestazioni che sono, ça va sans dire, impressionanti (per raggiungere i 100 km/h bastano 2,9 secondi e per i 200 non si va oltre i 9,6). Ma anche per la facilità con cui si riescono a sfruttare tutti questi cavalli. Rispetto alle prime Turbo degli anni ’70 – ’80, questo mostro di tecnologia oggi è diventato domabile, ma non per questo meno brutale. Il merito è naturalmente della sofisticata trazione integrale, che aiuta ad avere una valanga di trazione in uscita di curva, ma anche dell’asse posteriore sterzante, da poco introdotto sulla perla di casa Porsche. Aggiungeteci poi il fatto di guidare un esemplare rifinito a mano di incredibile valore (il prezzo si aggira intorno ai 270.000 euro), che in ogni angolo nasconde una personalizzazione mai scontata, e avrete un’esperienza di guida che difficilmente potrete dimenticare. Difetti? Tutti gli esemplari sono già stati venduti, per cui, anche potendo, bisognerà aspettare la prossima Exclusive Series…
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it